Sei reggiani nel consiglio regionale di Federsolidarietà Emilia-Romagna

assemblea 2022 Federsolidarietà Emilia Romagna Confcooperative sala

Sono sei gli esponenti della cooperazione sociale reggiana eletti nel nuovo consiglio regionale di Confcooperative Solidarietà Emilia-Romagna, a conclusione dell’assemblea (alla quale ha partecipato anche la vicepresidente della Regione Elly Schlein) che giovedì 11 maggio ha visto riunirsi gli esponenti di 460 imprese con 29.917 lavoratori e lavoratrici (quasi 11.000 appartenenti a categorie svantaggiate), 23.947 soci (il 55% soci-lavoratori) e un volume d’affari nel 2021 di un miliardo e 67 milioni di euro.

La realtà reggiana è numericamente la più rappresentata nel nuovo consiglio (che conta 35 componenti, con in testa il neo-presidente Antonio Buzzi) e ha una consistenza di 78 cooperative e imprese sociali (il 17% di quelle presenti nel sistema regionale di Confcooperative), con poco meno di 4.000 soci e scie, quasi 3.000 lavoratori e lavoratrici e un fatturato di 130 milioni di euro.

A rappresentare Reggio nel nuovo consiglio di Confcooperative Solidarietà Emilia-Romagna sono stati chiamati Patrizia Fantuzzi (Progetto Crescere), Patrizia Bonacini (L’Ovile), Anna Colombini (Pangea), Luigi Codeluppi (Dimora d’Abramo), Eduardo Raia (Coress) e Fabio Salati (Centro sociale Papa Giovanni XXIII).

Come era già emerso dalla recente assemblea delle cooperative sociali reggiane, anche a livello regionale sono state confermate le buone performance tra il 2018 e il 2021 per quanto riguarda l’occupazione (+23%, con una crescita del 38% di lavoratori e lavoratrici appartenenti a categorie svantaggiate) e il fatturato (+10% nel quadriennio, anche se nel 2020 si è verificata una riduzione che a Reggio ha pesato per il 9%), sebbene a fronte di una contestuale drastica riduzione degli utili: dai 13 milioni del 2018, infatti, le cooperative sociali emiliano-romagnole sono scese a 2 milioni di euro, con un calo vicino all’85%.

“Insieme a quelli messi in atto nella riprogettazione di tanti servizi per far fronte alle pesanti emergenze determinate dal Covid, si è sacrificata la redditività per salvaguardare e promuovere l’occupazione e il mantenimento di servizi di welfare essenziali, e questo ha riguardato tanto la realtà regionale quanto quella reggiana”, ha spiegato Patrizia Fantuzzi, presidente provinciale di Confcooperative Solidarietà Reggio Emilia.

Da Bologna, poi, è arrivato anche qualche altro segnale di preoccupazione: “Questa situazione – hanno detto il presidente uscente Luca Dal Pozzo e il neo-eletto Antonio Buzzi – deve indurre tutti a una riflessione: solo con una forte scelta sussidiaria da parte delle istituzioni e la disponibilità a investire risorse aggiuntive possiamo continuare a garantire la tenuta del modello di welfare emiliano-romagnolo, e il consolidamento ulteriore della collaborazione tra enti pubblici e terzo settore è una strada possibile per mantenere qualità, quantità e universalità dei servizi, ridando dignità a quel lavoro sociale che merita un adeguato riconoscimento anche in termini economici”.

Parole non dissimili da quelle pronunciate qualche settimana fa dalla stessa Fantuzzi a conclusione dell’assemblea provinciale reggiana: “Vogliamo continuare a rinsaldare il patto stabilito con persone, famiglie e comunità, puntando anche a un’integrazione con il pubblico che sia sempre più sostenuta da una co-progettazione di azioni e servizi che valorizzino le esperienze, le competenze e le professionalità che il privato sociale esprime in una stagione in cui il tema della sussidiarietà è fondamentale per la tenuta e lo sviluppo del welfare locale”.