Reggio. Sabato un presidio dei No green pass contro la Nato e la guerra

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Ripudiamo la guerra. La ripudiamo come strumento di offesa alla libertà di altri popoli, alla loro, alla nostra, possibilità di autodeterminazione, come strumento di oppressione, di prevaricazione, di sfruttamento. La ripudiamo come strumento del colonialismo e dell’egocentrismo di chi pretende di diventare grande e potente sulle braccia, le risorse, le vite degli altri.

Per questo siamo contro tutte le guerre. Lo siamo da sempre: anche quando hanno provato a convincerci che le guerre potessero essere “umanitarie” o “per la libertà”, nonostante le bombe intelligenti che, democraticamente e con umanità,continuano ad ammazzare civili, donne e bambini… : in Yemen, Palestina, Mali, Iraq, Congo… Ucraina. Quella stessa Ucraina dove bisogna sostenere la resistenza democratica contro il nemico russo, e poco importa se la democrazia porta la svastica sulla mostrina. Quell’Ucraina che abbiamo armato e addestrato fino ai denti per gli interessi espansionistici della NATO e dell’impero occidentale e nella cui guerra oggi siamo pronti a combattere fino all’ultimo ucraino. Una guerra che non è iniziata il 24 febbraio di quest’anno ma 8 anni fa, con un colpo di stato in odore di neonazismo finanziato dall’Occidente democratico, con la pulizia etnica in Donbass, con le bombe a grappolo. E che da febbraio ha visto una escalation devastante.

Guerre combattute a colpi di mortaio e propaganda. La stessa propaganda che abbiamo conosciuto in pandemia, dove l’unica linea ammissibile è la linea del governo dei migliori: e chi denuncia gli interessi sottaciuti, le responsabilità nascoste, è un nemico, un traditore.

Chi rifiuta la corsa agli armamenti, chi denuncia l’invio di armi in Ucraina, chi sostiene il dialogo, chi invita a studiare, a informarsi, a capire, rifiutando il minuto d’odio orwelliano in cui sfogarsi contro il nemico di turno, nella narrazione di chi ci governa è un traditore.

Ma i veri traditori sono quelli che hanno svenduto al peggior offerente territori, risorse, diritti, chi ha scambiato l’autodeterminazione e la libertà dei popoli per gli interessi dei banchieri e dell’apparato militare industriale.

Noi siamo i partigiani. Perché siamo dalla parte dei popoli, della tutela dei loro diritti e della loro determinazione, della loro sovranità sui territori e sulle risorse. E allora sabato 14 maggio saremo di nuovo in piazza. Con i nostri corpi e con una mostra fotografica che raccoglie scatti da diversi teatri di guerra. Contro le politiche globali ma anche locali, che scoprono lo sdegno per i conflitti quando li combattono i “nemici” ma non si fanno scrupoli quando a combatterli sono “amici” o alleati: che mai abbiamo visto un fotografo israeliano escluso da Fotografia Europea per una delle annuali operazioni Israeliane contro Gaza. Perché per i doppi standard occidentali ci sono delle guerre giuste. Per noi no.

Uniti contro il GreenPass – Reggio Emilia

Montagna Antifascista

Associazione Italia Cuba – Reggio Emilia

Partito Comunista

Patria Socialista