Sabato 12 marzo a Reggio i no-green pass in piazza contro guerra e stato di emergenza

Not in my name Reggio 12 marzo 2022

Il gruppo reggiano “Uniti contro il Green Pass” ha organizzato per sabato 12 marzo la manifestazione “Not in my name!”, per protestare contro la guerra in Ucraina e lo stato di emergenza. L’appuntamento è alle 16 in piazza Martiri del 7 luglio a Reggio.

Per gli organizzatori “dopo due anni di pandemia combattuta a colpi di coprifuoco e lasciapassare, di deroghe ai principi costituzionali e di trasformazione dei diritti in privilegi o concessioni, ecco che la guerra in Ucraina diventa l’occasione per il governo dei peggiori di emanare un nuovo stato di emergenza, che ancora una volta rinnega la Costituzione in favore degli interessi di pochi”.

“Davanti a un articolo 11 della Costituzione che ripudia la guerra, infatti, ecco che il governo italiano l’unica cosa che ripudia è ancora una volta la Costituzione stessa, affannandosi a imbastire pacchi di armi e veicoli militari verso una delle parti in conflitto, ad aumentare le spese militari e a rimpolpare le schiere della Nato; la stessa Nato che negli ultimi anni non ha fatto altro che gettare il sasso per poi nascondere la mano, supportando e finanziando il bombardamento del Donbass nonché l’armarsi di battaglioni neonazisti inquadrati nell’esercito regolare ucraino; la stessa Nato che oggi si strappa le vesti e invoca la democrazia e il diritto internazionale”.

“E mentre chi ci governa si prepara a garantire i profitti del complesso militare industriale, sappiamo benissimo che questa guerra, per l’ennesima volta, la vogliono far pagare a noi. Perché le sanzioni che dovrebbero, nella propaganda di regime, colpire il governo russo, nella realtà si tradurranno, si stanno già traducendo, in carovita e bollette esorbitanti nella stessa Europa che le promuove, nell’affossamento della piccola e media impresa, nella distruzione sistematica del tessuto sociale e del welfare. Sui cui resti, come al solito, potranno banchettare banche e finanza, spolpando anche quel poco che ancora rimane dello stato sociale e del patrimonio pubblico, dopo 30 anni di privatizzazioni e 2 di pandemia”.

“Non siamo disposti ad andare in guerra per un governo dei peggiori che ha come unico interesse vendere questo paese al migliore offerente! Non siamo disposti ad accettare il paradigma della paura e dell’emergenza infinita, che usa la crisi di turno per accumulare deroghe ai principi costituzionali e per normalizzare misure inaccettabili in un paese che fa finta di essere democratico, a partire dal green pass (che nessuno ha intenzione di togliere, in barba alla scadenza dello stato di emergenza pandemica). Ripudiamo la guerra, ripudiamo la Nato, ripudiamo il governo Draghi. Promuoviamo e sosteniamo l’autodeterminazione dei popoli e dei corpi, i diritti, i principi costituzionali e il diritto internazionale. Ancora una volta: not in my name!”.