“E’ un’emergenza tra le meno conosciute e considerate, ma è quella sulla quale occorre mettere in atto attenzioni e impegni straordinari”.
Così Roberto Magnani, responsabile delle coop sociali di Confcooperative e della Federazione Diocesana Servizi agli Anziani (FeDiSA) pone l’accento sulle pesanti difficoltà che investono le residenze per anziani (21 strutture con oltre 1.000 ospiti e più di 700 operatori) gestite da cooperative e quelle che, in diverse parrocchie, fanno riferimento alla Federazione nata vent’anni fa dalla collaborazione tra la Diocesi e la centrale cooperativa di Largo Gerra.
“In queste realtà – spiega Magnani – l’altissimo livello d’attenzione e il presidio delle questioni sanitarie legate al Coronavirus comporta un lavoro straordinario da parte degli operatori, turni spesso prolungati, rischi di contagio, anche per il personale, che hanno indotto all’interruzione delle visite da parte di amici e parenti degli ospiti, con la conseguente necessità di rafforzare ulteriormente la prossimità a e le relazioni con persone che già scontavano situazioni di particolare fragilità”.
“A tutto questo – sottolinea Magnani – si sommano i problemi legati all’approvvigionamento straordinario di Dpi (i dispositivi di protezione individuale), nonché al reperimento di personale che possa integrare quello attivo e sostituire quanti sono costretti a cessare il lavoro a causa del contagio”.
“Per questo – spiega Magnani – chiediamo innanzitutto che queste strutture siano assolutamente equiparate a ospedali e cliniche su tutti i temi che riguardano la tutela della salute di lavoratori e ospiti, così come occorre evitare che si inneschino forme di competizione tra pubblico e privato nella ricerca tanto di dispositivi quanto di personale”.
“Siamo in costante collegamento – sottolinea il responsabile delle coop sociali di Confcooperative e di Fedisa – con gli enti locali e le istituzioni, e a questo proposito ringraziamo, in particolare, il Prefetto di Reggio Emilia, Maria Forte, e la direttrice delle attività socio-sanitarie dell’ASL, Elisabetta Negri, per l’attenzione che hanno riservato alle nostre istanze” e si stanno adoperando per far fronte alle emergenze presenti”.
Sul tema del lavoro, Confcooperative sta operando su tre fronti. “In primo luogo – spiega Magnani – stiamo valutando il possibile reclutamento dei corsisti che nelle scorse settimane stavano portando a termine il percorso di qualifica di operatore socio-sanitario facendo riferimento alla sede reggiana di Irecoop Emilia-Romagna; caso per caso, valutiamo la possibilità che possano prendere servizio in queste condizioni straordinarie”. “Stiamo inoltre raccogliendo dati su operatori di centri diurni, la cui attività è ad oggi sospesa, per verificare la possibilità di inserirli in servizi residenziali, e ancora, cerchiamo tra educatori, Operatori tecnici addetti all’assistenza, assistenti di base, assistenti famigliari/badanti persone disposte a essere inserite nelle residenze per anziani come indicato e suggerito dalla stessa Regione Emilia Romagna”.
“Per le strutture di Fedisa – spiega Magnani – sono stati rinnovati due accordi con agenzie per il lavoro che si occuperanno di selezionare personale OSS svolgendo tutte le pratiche amministrative online e prevedendo importanti agevolazioni per assicurare, anch’esse, un contributo per fronteggiare questa emergenza”.
“I primi positivi risultati stanno arrivando – conclude Roberto Magnani – e ci auguriamo che le emergenze siano superate al più presto per assicurare migliori condizioni di lavoro a tutti gli operatori di queste strutture, cui va il profondo ringraziamento per il senso di responsabilità, la partecipazione umana e la professionalità che stanno mettendo in campo quotidianamente in condizioni davvero stremanti”.
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costruiranno e demoliranno, costruiranno e demoliranno, a vantaggio dei padroni di casa, ovvero semplici personaggi eletti. E pubblicizzati come il cioccolato. Ma che dignita' ?
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Questi politici pagati da noi cittadini, che dovrebbero curare i nostri interessi, diventano i nostri nemici. E poi si stupiscono che ci vada sempre meno