Reggio. Quartiere bene comune, la partecipazione riparte dai laboratori

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L’emergenza Coronavirus non ferma la partecipazione nei quartieri, che riparte con nuove modalità di confronto e collaborazione, per co-progettare la Reggio Emilia di domani e lavorare ad una città intesa come bene comune, più sostenibile e vicina ai bisogni dei cittadini.

Dal prossimo 30 novembre, riprendono in versione online le attività del progetto “QUA_Quartiere bene comune”, promosso dall’Amministrazione comunale per valorizzare – attraverso i Laboratori e gli Accordi di quartiere – il protagonismo civico e l’impegno di cittadini, associazioni e attori dei territori nel collaborare attivamente alla progettazione, gestione e realizzazione di progetti e iniziative a beneficio di tutta la comunità.

Le attività che verranno affrontate in questa nuova stagione dei Laboratori di quartiere riguarderanno, come in passato, progetti di prossimità e iniziative strettamente connessi al territorio, in grado di generare risposte ai bisogni delle persone e di mettere in rete soggetti e risorse già presenti, anche alla luce delle nuove esigenze emerse con l’emergenza sanitaria. Si tratterà di vere e proprie “sfide territoriali”, attraverso le quali dare una risposta innovativa e condivisa alle necessità e ai bisogni dei diversi ambiti, a partire da una mappatura che contenga criticità e fragilità, punti di forza e opportunità dei servizi attivi. In questo senso, questa nuova fase dei Laboratori di quartiere capitalizza i contributi e le risposte espressi dai reggiani con il questionario “Reggio Emilia, come va?” promosso dall’Amministrazione comunale nell’aprile scorso per raccogliere informazioni legate agli aspetti della vita quotidiana e ai cambiamenti avvenuti a causa della pandemia e per ripensare le politiche locali a partire dai nuovi bisogni che l’emergenza ha posto in evidenza.

Tra le altre novità che caratterizzano questa nuova fase del progetto “QUA_Quartiere bene comune” vi sono inoltre la ridefinizione degli ambiti di intervento e la costruzioni di nuove fasi del processo di coinvolgimento e partecipazione dei cittadini, per costruire progetti più solidi e radicati sul territorio.

HANNO DETTO – La nuova fase dei Laboratori di cittadinanza è stata presentata questa mattina, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte l’assessore alla Partecipazione Lanfranco de Franco e la dirigente del servizio Politiche per la partecipazione Nicoletta Levi.

“La partenza dei laboratori di quartiere è un momento fondamentale per le politiche di partecipazione del nostro Comune – dice l’assessore alla Partecipazione Lanfranco de Franco – Gli architetti di quartiere hanno lavorato molto nei mesi in cui erano impossibili gli incontri fisici per approfondire al meglio le varie realtà del nostro territorio, in dialogo con i cittadini e gli altri servizi del Comune. È con i laboratori però che istituzioni, associazioni e cittadini si trovano attorno a un unico tavolo per costruire insieme le proposte progettuali e prendere impegni reciproci per i bisogni dei quartieri. Quest’anno tutti gli ambiti territoriali partiranno allo stesso momento e puntiamo a siglare in pochi mesi molti accordi di quartiere, per partire subito con la realizzazione dei progetti. Aspetti fondamentali sui quale chiederemo ai cittadini di immaginare le strategia del futuro saranno i beni comuni, l’ambiente e la prossimità. Lotta ai cambiamenti climatici, riuso e rigenerazione, città dei “15 minuti”, saranno tra gli argomenti che sottoporremo in via prioritaria ai reggiani, per una città futura più giusta e sostenibile. Non vediamo l’ora di incontrare molti reggiani, anche se in questa prima fase solo online, per condividere idee e progetti”.

La dirigente Nicoletta Levi ha invece presentato le novità salienti di questa nuova stagione del progetto “Qua-Quartiere Bene comune”, delineando l’articolazione delle diverse fasi di attuazione della co-progettazione, dai focus group online alla firma degli Accordi di cittadinanza, parte di un progetto che l’Amministrazione comunale di Reggio Emilia ha attivato e sperimentato a partire dal 2015.

LE SFIDE TERRITORIALI – La fase di confronto con i cittadini è stata preceduta da una robusta attività di analisi e lettura dei dati e delle vocazioni dei territori, restituita all’interno degli “Atlanti”, documenti di scenario che saranno resi disponibili a tutti i cittadini e che costituiranno una base di lavoro importante per coloro che vorranno impegnarsi nelle attività a favore del proprio quartiere. A partire dall’Atlante sono state definite per ciascun ambito di lavoro le “sfide territoriali” che i cittadini saranno chiamati ad affrontare insieme all’Amministrazione nel corso degli incontri online. Le sfide riguardano temi e progetti di diversa natura: l’ ambiente, con la valorizzazione di parchi e percorsi naturalistici esistenti e la rigenerazione di spazi da restituire alla città per nuove funzioni sportive e aggregative; creatività e cultura, ad esempio con percorsi teatrali e artistici per bambini e ragazzi e attività di riscoperta dei quartieri e della loro storia; l’educazione, con progetti intersettoriali di attività pomeridiane per i bambini delle frazioni. Ampio spazio sarà dato anche al potenziamento e alla riscoperta dei luoghi e degli spazi dei quartieri, per conferire loro nuove funzioni e restituirli alla città come nuovi spazi di aggregazione e servizi, come ad esempio la passeggiata del Crostolo, Villa Levi, i centri sociali, la ex scuola di Bagno e tutti quegli spazi che, con i cittadini, verranno individuati come luoghi di riferimento dei quartieri su cui investire attraverso progetti di prossimità.

GLI AMBITI – Tra le novità principali di questa nuova fase di QUA_Quartiere bene comune c’è la ridefinizione delle aree di lavoro. Rispetto alla prima stagione del progetto, riferita ai singoli quartieri cittadini, sono 8 gli ambiti di riferimento individuati, ottenuti suddividendo il territorio comunale in macro aggregati composti da quartieri e frazioni con caratteristiche omogenee, per definire azioni e progetti centrati sulle vocazioni dei territori, replicabili in contesti con analoghe caratteristiche urbanistiche e paesaggistiche.

Gli otto ambiti individuati sono:

Ambito A – Gaida, Cadè, Cella, Roncocesi, Cavazzoli

Ambito B – Pieve Modolena, Carrozzone, Regina Pacis, Bell’Albero-Premuda, Orologio, Roncina

Ambito C – Codemondo, San Bartolomeo, Rivalta, Coviolo, Canali, Fogliano

Ambito D – Baragalla, Buon Pastore, San Pellegrino, Crocetta, Migliolungo, Belvedere, Rosta Nuova, Strada Alta, Pappagnocca, Buco del Signore

Ambito E – Mirabello, Ospizio, San Maurizio, Villaggio Stranieri

Ambito F – Masone, Roncadella, Castellazzo, Marmirolo, Gavasseto, Sabbione, Bagno, Corticella

Ambito G – Mancasale, Sesso, Massenzatico, Pratofontana, Gavassa

Ambito H – San Prospero, Tondo, Gardenia, Tribunale, Santa Croce

LE FASI DEL PROCESSO E GLI OBIETTIVI – La partecipazione dei cittadini ai progetti collaborativi degli otto ambiti avverrà gradualmente, per fasi successive che prevedono diversi livelli di coinvolgimento della cittadinanza:

1. nella prima fase, che si svolgerà dal 30 novembre e fino alla fine di gennaio 2021, si svolgeranno focus group tematici, dedicati alle sfide territoriali di ciascun ambito; l’obiettivo è la condivisione di queste sfide con chi parteciperà e/o la raccolta di nuove esigenze e bisogni;

2. la seconda fase, subito a seguire, sarà dedicata ai tavoli di co-design delle soluzioni alle sfide, condividendo con quanti parteciperanno, e sotto la supervisione delle competenze necessarie, le modalità con cui intercettare e risolvere le sfide e i bisogni individuati; l’obiettivo è dare voce e spazio alle esigenze per soddisfarle in modalità collaborativa;

3. la terza fase è quella dedicata alla sottoscrizione dell’Accordo di quartiere; qui si chiederà a coloro che avranno partecipato alle fasi precedenti di farsi carico di realizzare, con il contributo del Comune, la concreta gestione dei progetti. È questo il momento in cui realizziamo quel modello di amministrazione condivisa e città collaborativa che è il vero e ultimo obiettivo di questo protocollo sperimentale. L’Accordo di quartiere rappresenta infatti il contesto entro il quale amministrazioni, cittadini, associazioni, attività economiche e imprenditoriali, scuole, altri enti del territorio, sperimentano una metodologia di condivisione di tutto il progetto: l’ideazione, la gestione e la valutazione dei risultati e degli impatti di cambiamento e miglioramento attesi.

COME PARTECIPARE – I focus group online, che partiranno dal prossimo 30 novembre previa iscrizione, sono suddivisi in sfide territoriali individuate per ciascun ambito; saranno condotti dall’architetto di quartiere e prevedono un massimo di 15 partecipanti, per consentire di gestire al meglio il confronto tra i partecipanti. In caso di un numero di iscrizioni superiore, saranno attivati focus group paralleli per consentire a tutti la possibilità di intervenire.

Il calendario degli incontri di ciascun ambito territoriale e il link per iscriversi agli incontri del mese di dicembre saranno disponibili a partire da lunedì 23 Novembre sul sito www.comune.re.it/siamoqua alla sezione “Partecipa nel tuo quartiere”.

Sarà possibile iscriversi a ciascun incontro entro due giorni prima dalla data selezionata. Entro la fine dell’anno sarà disponibile anche il calendario degli incontri che si svolgeranno in Gennaio 2021.

All’interno del sito, nella pagina dedicata a ciascun ambito territoriale, sarà reso disponibile anche l’Atlante, uno strumento di analisi e lettura del territorio che costituisce un valido scenario di partenza a disposizione di tutti i cittadini interessati.

CHI PUÒ PARTECIPARE – QUA-Quartiere bene comune si rivolge a tutti: cittadini singoli, associazioni rappresentative di interessi che operino sia nei quartieri che a livello urbano, associazioni e società sportive, scuole, di ogni ordine e grado, parrocchie, enti ed organizzazioni diverse: insomma, chiunque abbia interesse su un tema, un problema da portare, una soluzione da proporre, una risorsa da condividere.