Reggio. Melato (Lega): Vecchi ammetta fallimento e azzeri i vertici della Fondazione dello sport

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Scrive in una nota Matteo Melato, capogruppo della Lega in Consiglio comunale a Reggio Emilia: “Quanto avvenuto con la pallavolo è solo l’ultimo del drammatico elenco dei fallimenti della gestione dell’impiantistica sportiva della nostra città. La revisione della fondazione dello sport ci era stata presentata dall’Assessore Curioni come una svolta positiva che avrebbe portato nuova linfa al settore e migliorie nei processi gestionali. Invece la situazione è peggiorata ancora di più.

Ancora una volta ci siamo trovati di fronte all’ennesimo annuncio della Giunta che per la pallavolo, all’indomani della promozione ottenuta sul campo, tutto si sarebbe risolto al meglio, tranquillizzando i tifosi. L’epilogo invece è stato tutt’altro che positivo. Dopo la fallimentare gestione del calcio professionistico che vede ancora una volta la Reggiana cominciare una stagione senza impianti di allenamento (nessuno dimentica la ferita indelebile dello Stadio Giglio pagato dai reggiani), il Palasport chiuso con un basket costretto ad emigrare a Bologna, le proteste delle piscine, le palestre senza manutenzione inaccessibili agli spettatori, la ginnastica, alcuni campi giovanili le cui tribune sono chiuse, ora anche questa altra doccia fredda. Lo sport è cultura, disciplina, educazione, socialità e supporto al disagio giovanile, insomma un cardine fondamentale per il nostro futuro.

Alla Giunta Vecchi tutto questo non interessa ma noi riteniamo che a livello politico e amministrativo qualcuno deve rispondere di questi fallimenti sia dal punto di vista operativo che di decisioni politiche. Il Sindaco deve azzerare tutti i vertici politici dello sport reggiano e della Fondazione dello Sport che si sono dimostrati non idonei a gestire questo importante settore del nostro territorio. La Giunta Vecchi, ad oggi, non è riuscita neppure ad attrarre fondi dal PNRR che, nell’ambito del programma “Sport ed inclusione sociale”, stanzia notevoli fondi per la rigenerazione dell’impiantistica sportiva. Un fallimento su tutti fronti che scoraggia qualsiasi investimento privato pertanto bisogna ringraziare, ancora una volta, tutti gli imprenditori che, a livello professionistico e dilettantistico, nonostante tutto, continuano ad investire per portare il nome di Reggio Emilia in giro per l’Italia o ad essere di supporto alle famiglie con i giovani.