Reggio. L’arcivescovo Morandi per la veglia di San Prospero: mi rivolgo ai giovani, venite

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“A più riprese ho sottolineato che la memoria di coloro che hanno testimoniato la fede, la speranza e la carità nella nostra terra, è il fondamento solido e prezioso sul quale noi siamo innestati. Noi siano infatti il frutto della loro semina generosa e sapiente”.

Lo scrive l’arcivescovo Giacomo alla diocesi invitando alla veglia di preghiera che presiederà giovedì 23 novembre alle ore 21 nella Basilica di San Prospero.

Monsignor Morandi con tale iniziativa – una novità per la città – intende promuovere un’adeguata preparazione alla festa del Santo Patrono, che sarà solennemente celebrata venerdì 24 novembre.

L’arcivescovo nella lettera scrive: “il mio desiderio è che possa essere un evento di comunione ecclesiale: presbiteri, diaconi, ministri istituiti, religiosi, religiose, ordo virginum, associazioni, movimenti e aggregazioni laicali insieme”.

E aggiunge: “Permette un’attenzione particolare rivolta ai giovani delle nostre unità pastorali, dell’Azione cattolica e degli scouts e dei movimenti ecclesiali, Comunione e liberazione e Familiaris consortio, e inoltre a tutti i giovani della nostra diocesi”.

Monsignor Morandi dedica uno specifico paragrafo nella sua lettera di indizione della veglia ai “Cari giovani”, così li chiama, sottolineando la necessità di fare propria l’esortazione che il profeta Isaia ha rivolto al popolo di Israele: Guardate alla roccia da cui siete stati tagliati, alla cava da cui siete stati estratti.

L’Arcivescovo Giacomo, consapevole che tanti impegni e iniziative sono già state programmati e inseriti nei calendari parrocchiali e associativi, esprime questo forte desiderio: “Vi chiedo di poter vivere insieme come popolo di Dio questa celebrazione che ci ricorda il grande dono che è stato San Prospero per la vita di fede della nostra Chiesa e della nostra città”.

E conclude annunciando al termine della veglia un momento di fraternità e convivialità, che certamente sarà occasione di incontro e dialogo dell’arcivescovo con i giovani.