Reggio. Festival Aperto 2019 sbarca sulla Luna

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L’edizione 2019 partirà il 21 settembre con un progetto teatrale in esclusiva di Massimo Zamboni e si chiuderà il 26 novembre con Ryuichi Sakamoto e Alva Noto in duo.
E in mezzo: 31 concerti e spettacoli di danza, teatro, circo; 10 produzioni e coproduzioni; 9 prime; oltre 50 aperture. A Reggio Emilia, Teatro Valli, Teatro Ariosto, Teatro Cavallerizza, Fonderia Aterballetto e Collezione Maramotti.
Biglietti in vendita da martedì 4 giugno

Un mistero che è una ricchezza: la luna. Una ricchezza che è un mistero: la diversità. È su questa coppia di suggestioni che il festival Aperto – XI edizione, a Reggio Emilia dal 21 settembre al 26 novembre 2019 – articola un programma vario, ancora una volta in quel territorio di confine dove le discipline, i generi, le arti si mescolano e si nutrono a vicenda per raccontare la contemporaneità.
La musica contemporanea dialoga col rock, il rock con la grande danza, la canzone si fa teatro, il circo abbraccia un concerto drammatico, il jazz fa la spola fra elettronica e sapori mediterranei, una collezione d’arte diventa scenografia, un musicista “danza” lo spazio acustico, un danzatore “canta” il corpo… Insomma, un festival che promette sorprese a chi abbia voglia di esplorare.

Ad inaugurare, il nuovo esclusivo progetto di Massimo Zamboni, Il richiamo degli scomparsi: orazione con orchestra. Un concerto scenico che evoca un pantheon di artisti di Reggio Emilia, con la regìa di Fabio Cherstich, la partecipazione di Arzân! Orchestra, del Concerto a fiato L’Usignolo e di molti altri ospiti a sorpresa. Voci, immagini, canzoni antiche e recenti che diventano nuove, in una nuova dimensione teatrale. Con la collaborazione dell’Assessorato Educazione e Conoscenza Servizio Officina Educativa / SD Factory-Cooperativa Papa Giovanni XXIII e con Arci, Reggio Emilia.

Anche se i misteri non vanno troppo risolti e le ricchezze non troppo incasellate – a pena di perdere il gusto della sorpresa – ecco una mappa utile all’orientamento:

Teatro per la musica e per lo spazio. Raccoglie progetti in cui è fortemente accentuata l’interazione fra musica, arti performative e visive: la prima assoluta dell’opera mosaico Trilogy in Two di Andrea Liberovici, dedicata a Faust, Florence Nightingale e Venezia, coprodotto con il Teatro Nazionale di Genova; il dramma musicale circense Dall’alto di Riccardo Nova e Giacomo Costantini, inspirato a Beckett; il concerto multi-tecnologico con ensemble, coro e danzatrice Ùtera di Gabriele Marangoni; il concerto-installazione Giuseppe Chiari | La luce di Tempo Reale; così come il teatro-danza onirico dei belgi Peeping Tom.
Si rinnova inoltre la collaborazione con il Teatro Sociale di Gualtieri: il festival Aperto accoglierà lo spettacolo vincitore della VI edizione di Direction Under 30, progetto interamente dedicato alla scena teatrale nazionale under 30.

Jazz Rock Songs. Concerti di musiche desiderose di mescolarsi con altre musiche, visioni e letterature: oltre al già citato Richiamo degli scomparsi, rientrano in quest’area di programmazione il concerto di Paolo Angeli che con la sua chitarra preparata reinventa i Radiohead calandoli in un paesaggio sonoro mediterraneo; l’energetica fusion electro-jazz di Marc Guiliana Beat Music; il jazz con radici ebraiche sefarditiche di Avishai Cohen Trio; il viaggio musicale e letterario fra Persia classica e Iran odierno di Kronos Quartet & Mahsa Vahdat; gli ambienti sonori sospesi di Ryuichi Sakamoto e Alva Noto in duo.

Sol#. Suoni nello spazio. Concerti di musica classica contemporanea in cui la scrittura dipana diversi modi di “esplorazione dello spazio”. Gaze through the Stars mette a reazione due autori, Karlheinz Stockhausen e Terry Riley, diversi in tutto eccetto che nel dischiudere grandi spazi fisici e metafisici; ancora a Stockhausen è dedicato il concerto K&K Elektro Gesängen, canti elettronici di flauto e onde radio; Songbook di Matteo Franceschini (coprodotto con La Biennale Musica di Venezia) è un concerto sincretico fra scrittura elettro-acustica contemporanea e rock; Darker than Black, con Ictus Ensemble, si muove fra autori contemporanei e rinascimentali; Pensieri sonanti, con Mirco Ghirardini, Andrea Rebaudengo e Giovanni Mareggini è un omaggio ad Armando Gentilucci, fine poeta di spazi acustici e mentali; in Monumenti il Duo Métamorphoses accosta classici contemporanei e novità, fra ripetitività, fasce sonore e spettralismo; Beethoven riafferma la sua modernità a 250° della nascita nel progetto artistico e formativo di Jordi Savall.

Danzare la memoria e il futuro. Un insieme di proposte, tra innovazione e sostegno alla creazione emergente, di forte concezione multidisciplinare, lungo linee di confine elette a territori di riflessione sull’attualità, il fare arte e teatro nella realtà che ci circonda. Futuro e insieme memoria, della danza e del mondo, dove universale e particolare si tengono.
Emblematico in tal senso, il teatro-danza decostruito e ironico dei Peeping Tom che – dopo Moder e Vader – chiudono la trilogia della famiglia con Kind (Figlio), coproduzione in prima italiana, ultimo capitolo che getta lo sguardo sul futuro di una possibile fenomenologia familiare.

A proposito di memoria, la compagnia Rambert omaggia Merce Cunningham – a 100 anni dalla nascita e a 10 dalla scomparsa – con una riedizione personalizzata dei leggendari Events, per le musiche composte ed eseguite dal vivo da Philip Selway (batterista dei Radiohead) e le scene e costumi basati sulla serie di dipinti dedicati a Cage da Gerhard Richter; così come Richard Siegal con il Ballet of Difference presenta New Ocean, riflessione ecopolitica ispirata a Ocean di Cunningham/Cage.
La collaborazione biennale con Collezione Maramotti è affidata questa volta ad un nuovo progetto site-specific commissionato a Dimitris Papaioannou, coreografo greco dall’estetica dirompente che innesta nei suoi lavori una visione fortemente teatrale, quadri visionari evocativi di influenze legate al pensiero filosofico occidentale e al mondo dell’arte visiva.

Greco è anche Christos Papadopoulos, che presenta in prima italiana l’ipnotico Ion, in cui l’impercettibile movimento di 10 interpreti si trasforma in danza migratoria di uccelli, nel libero movimento delle nuvole, in danza primordiale; ancora, Tordre del coreografo francese Rachid Ouramdane – in collaborazione con Fondazione Nazionale della Danza e Centro Teatrale Bresciano – è un duetto frutto della fusione di due assoli simultanei; mentre Sita Ostheimer, a lungo danzatrice e collaboratrice di Hofesh Shechter, presenta tre brevi creazioni del suo percorso da coreografa.
Prosegue anche la finestra sull’Italia con la presenza di CollettivO CineticO, accompagnato produttivamente in modo continuativo per tutto il triennio sia nella loro ricerca che nell’interessante confronto con segni autoriali altri. Accanto a Spin Off, nuovo lavoro della Compagnia firmato da Francesca Pennini, Dialogo Secondo: Pentesilea Ultras, nuova creazione dell’artista ospite Enzo Cosimi ideata per il CollettivO.

Tra Danza, Circo contemporaneo e tecnologie
Si muove invece al confine fra danza e nuove tecnologie il lavoro del duo francese Adrien M & Claire B, che porterà al festival, in prima nazionale, la nuova creazione Acqua Alta: interpreti una danzatrice e un artista circense che attraversano un mondo popolato di mostri, fantasmi, spiriti ed entità polimorfe che “prendono vita” al loro passaggio. Un’esperienza immersiva che si completa con un libro pop-up in “realtà aumentata” e un percorso individuale di realtà virtuale.
Fra danza e circo contemporaneo – oltre al già citato Dall’Alto – Santa Madera della Compagnie MPTA di Mathurin Bolze, che ripropone la collaborazione avviata lo scorso anno con Dinamico Festival e Fondazione Nazionale della Danza.

ApertoKids. Grandi spettacoli accessibili a tutti. La sezione attraversa trasversalmente l’intera programmazione, con spettacoli adatti ad adulti e bambini, fra musica, circo, danza e teatro, anche con recite mattutine riservate alle scuole. Oltre ai già citati Dall’Alto, Acqua Alta e Santa Madera, è in programma una nuova produzione per bambini della Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto, La Piccola Bellezza (titolo provvisorio).

New Italian Dance. Evento straordinario del 2019 – incastonata nei due mesi del Festival Aperto – sarà la presentazione della 5a edizione della NID. New Italian Dance Platform, vetrina biennale della danza italiana, dal 10 al 13 Ottobre 2019 a Reggio Emilia negli spazi della Fondazione I Teatri, partner insieme ad ATER Circuito Multidisciplinare (capofila) e Fondazione Nazionale della Danza.

Network e collaborazioni. Festival Aperto, RomaEuropa e Torinodanza hanno creato un network per la promozione della creazione contemporanea in Italia e moltiplicare le potenzialità coproduttive. Quest’anno i progetti condivisi sono: Peeping Tom (FA, TD), Rambert (FA, REF), Dall’Alto (FA, REF), Sakamoto/Noto (FA, REF), Trilogy in Two (FA, REF).
Si allargano inoltre le collaborazioni: Arci, Assessorato Educazione e Conoscenza Servizio Officina Educativa, Collezione Maramotti e Max Mara, Festival Dinamico, Fondazione Palazzo Magnani, Fondazione Nazionale della Danza Aterballetto, ATER Circuito Regionale Multidisciplinare dell’Emilia Romagna, Rete Anticorpi, Teatro Sociale di Gualtieri Biennale Musica Venezia, Teatro Nazionale di Genova, Centro Teatrale Bresciano.

Biglietti in vendita da martedì 4 giugno. Abbonamento libero per Festival Aperto 2019.
10 ingressi a euro 100 da utilizzare singolarmente o in coppia
a scelta fra tutti gli spettacoli del festival Aperto (ad eccezione di quelli che rientrano anche negli abbonamenti delle Stagioni).