Reggio. Faida tra due gruppi rivali della mafia nigeriana: misure cautelari per 10 persone, 25 indagati

polizia auto con scritta segnale

Un’operazione della squadra mobile della polizia di Reggio, che ha messo nel mirino una faida tra due gruppi rivali appartenenti alla mafia nigeriana, ha portato all’esecuzione di 10 misure cautelari e di 15 perquisizioni a carico di 25 persone di nazionalità nigeriana, accusate di associazione a delinquere di stampo mafioso e a vario titolo di altri reati – come risse, lesioni e rapine – aggravati dal metodo mafioso.

L’indagine, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Bologna, ha ricostruito la presenza della mafia nigeriana nel reggiano a partire dal 2015, facendo luce su una serie di episodi criminosi registrati degli ultimi anni, il cui movente è stato ricondotto proprio ai contrasti tra le due fazioni: tra questi fatti, ad esempio, la brutale rissa scoppiata nel 2015 all’esterno della stazione ferroviaria storica di Reggio e altre violenze e aggressioni tra bande avvenute nel complesso industriale dismesso delle ex Officine Reggiane.

Gli indagati sono accusati di appartenere a due frange criminali (o “cults”) diretta promanazione di altrettante confraternite in Nigeria: la Supreme Vikings Confraternity e la National Association of Air Lords, conosciuta anche come Supreme Eiye Confraternity.

Per il questore di Reggio Giuseppe Ferrari “l’operazione odierna, al di là delle responsabilità individuali che andranno accertate nelle sedi opportune, testimonia uno sforzo, sempre teso a leggere il contesto criminale emergente dal territorio. Anche in questo caso è stato rilevato un possibile rischio di infiltrazione e radicamento delle associazioni a delinquere di stampo mafioso, in particolare in un zona molto sensibile della città, sottoposta a continui controlli, come è quella della stazione ferroviaria storica e delle ex Officine Reggiane”.

La questura, ha spiegato Ferrari, “si è mossa secondo un duplice binario, perseguendo un primo obiettivo di breve-medio periodo, ovvero quello di monitorare e reprimere, con arresti in flagranza ed esecuzioni di misure emesse per reati, la criminalità di matrice nigeriana, onde evitarne il radicamento; poi c’è stato un secondo obiettivo strategico, ovvero quello di ricostruire pazientemente l’organizzazione criminale, per documentarne l’operatività e la struttura, che il giudice per le indagini preliminari, allo stato in via cautelare, ha ritenuto avere i connotati dell’associazione a delinquere di stampo mafioso”.

Sulla vicenda è intervenuto anche il gruppo consiliare della Lega di Reggio: “Ci teniamo a esprimere un sentito ringraziamento alle forze dell’ordine e alla procura di Reggio per l’importante indagine investigativa. Un risultato importante, sottolineato anche dal prefetto Rolli, che dimostra come lo Stato sia in grado di fronteggiare e contrastare vecchie e nuove mafie. Il territorio reggiano risulta purtroppo da molto tempo oggetto di infiltrazioni di criminalità organizzata che continuano a non arrestarsi. Occorre tenere alta la guardia e possibilmente evitare di negare il problema come più volte fatto dall’ amministrazione comunale. La lotta alle mafie necessita anche e soprattutto di una grande attenzione da parte del mondo politico, non possiamo permetterci di infilare la testa sotto la sabbia”.

Critica anche la posizione della deputata della Lega Benedetta Fiorini: “L’operazione fotografa la situazione drammatica in cui versa ormai Reggio da anni. Un plauso alle nostre forze dell’ordine tutte, alla polizia reggiana, alla Dda di Bologna e al prefetto Rolli che hanno ottenuto un risultato importante per la sicurezza della nostra città. Sono anni che denunciamo il degrado e l’escalation di violenze in città: Reggio è diventata teatro di traffici illeciti e di scontri tra bande criminali, oltre che terreno fertile per l’infiltrazione di mafie e criminalità. Non ci stancheremo mai di denunciare e di lottare per la sicurezza e per la legalità, ma la situazione purtroppo è al collasso. È palese e sotto gli occhi di tutti a Reggio che, per colpa dell’inadeguatezza e del fallimento di questa giunta, si è arrivati a questi livelli di illegalità e violenza. Mi auguro per il bene di tutti i cittadini che si cambi presto il passo”.

L’europarlamentare reggiana Sabrina Pignedoli e i parlamentari emiliani del Movimento 5 Stelle Maria Edera Spadoni, Stefania Ascari, Davide Zanichelli, Gabriele Lanzi e Maria Laura Mantovani, nel tributare un plauso alla squadra mobile della polizia di Reggio per l’operazione, hanno parlato di “un risultato molto positivo e incoraggiante per i cittadini reggiani, che ci induce a non sottovalutare la presenza di mafie di provenienza straniera sul nostro territorio. Non ci sono solo i clan d’origine italiana; tanti episodi violenti vanno decifrati in modo corretto, come hanno fatto i nostri investigatori, per contrastare più efficacemente queste organizzazioni criminali, che creano serie conseguenze all’economia e alla tranquillità dei cittadini”.