Reggio. Cannabis terapeutica: servizio da potenziare. Mozione +Europa in Consiglio

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Lunedì 6 settembre il Consiglio Comunale discute la mozione promossa in giugno dal consigliere Giacomo Benassi di Più Europa e presentata con altri consiglieri di ImmaginaRE, ReggioÈ, M5S, Gruppo Misto e PD per l’adozione di misure urgenti che garantiscano ai malati del nostro territorio l’accesso ai medicinali a base di cannabis.

A oggi nella nostra Provincia i farmaci cannabinoidi sono acquistabili previa ricetta medica solo in una farmacia privata (Bibbiano) e nella Farmacia Comunale Centrale di Reggio Emilia. A questo si aggiunge un grave problema di approvvigionamento e livello nazionale.
Infatti, sebbene i farmaci di origine vegetale a base di cannabis siano inclusi come prescrivibili nella tabella ufficiale dei medicinali già dal lontano 1990 e un decreto ministeriale del 2007 ne autorizzi la coltivazione, l’importazione, l’esportazione e la distribuzione, il quantitativo del farmaco distribuito in Italia è nettamente inferiore alle necessità dei malati: si tratta di pazienti tetraplegici, di malati di cancro, sclerosi multipla, Alzheimer, Parkinson e altre patologie neurodegenerative. Persone alle quali il nostro paese non garantisce le cure che spettano loro costituzionalmente per il diritto alla continuità terapeutica.

I malati, impossibilitati a reperire i farmaci a base di cannabis sono spesso costretti a interrompere le terapie, o peggio, a rinunciarvi (salvo vedersi costretti a coltivarla illegalmente in casa).

In Italia è attivo un unico stabilimento per la produzione nazionale di sostanze e preparazioni a base di cannabis, lo stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze.
La produzione dello stabilimento è di circa 400/500 kg e copre solo un quarto del fabbisogno dei pazienti. Il resto viene importato prevalentemente da Olanda, Canada e Germania ma in quantitativi troppo bassi per soddisfare la richiesta in continuo aumento.
Ci sono poi anche problemi causati dal fatto che spesso i medici non hanno informazioni adeguate per prescrivere medicinali a base di Cannabis.

La mozione del Consiglio Comunale vuole quindi introdurre misure che possano risolvere le problematiche esposte impegnando la Giunta e il Sindaco a portare avanti 5 punti fondamentali:
1. potenziare, attraverso l’azienda FCR, il servizio di preparazione e distribuzione della cannabis terapeutica nella Farmacia Centrale per essere sempre più efficaci e tempestivi nel rispondere alle esigenze dei pazienti della nostra città
2. Aumentare presso FCR il numero di farmacisti abilitati a preparare i medicinali a base di cannabis terapeutica per garantire la continuità del servizio anche in periodi molto complicati come quello che stiamo vivendo

(Il consigliere Giacomo Benassi ha incontrato il presidente di Farmacie Comunali Riunite e concordato insieme a lui la fattibilità dei punti di cui sopra).

3. Sollecitare, tramite la Regione, il ministero della Salute, affinché si apra alla possibilità di tenere la cannabis terapeutica presso i magazzini già autorizzati per il deposito di farmaci oppiacei
4. Sollecitare, tramite la Regione, il ministero della Salute, affinché inviti le Regioni, che ad oggi non l’hanno ancora fatto, a legiferare in materia di Cannabis terapeutica, riconoscendo il diritto del cittadino all’utilizzo di farmaci a base di principi attivi cannabinoidi per finalità terapeutiche, per disciplinare l’erogazione dei medicinali (cosa che l’Emilia Romagna ha già fatto).
5. Concordare con l’AUSL di Reggio Emilia un percorso di formazione/informazione per i medici di base del nostro territorio perché possano informare i pazienti su questa tipologia di farmaci

Non da ultimo andrebbe considerato anche l’aspetto puramente economico: il solo mercato della cannabis medica vale quattro miliardi e migliaia di posti di lavoro: mentre la Germania ha concesso dieci licenze di produzione a privati, l’Italia sembra aver rinunciato al ruolo di produttore, limitandosi all’importazione.