Ramadan a Reggio Emilia ai tempi del Coronavirus

ramadan

Ramadan, il mese sacro per i fedeli musulmani nel mondo, avrà inizio tra pochi giorni, venerdì 24 aprile. Sarà un mese di digiuno atipico quest’anno, all’insegna della quarantena ai tempi del Covid -19. Le figure spirituali in Italia e nel mondo sono alla ricerca di nuovi strumenti per coinvolgere i fedeli musulmani per osservare il digiuno e le preghiere a distanza, restando ognuno nella propria abitazione. L’emergenza coronavirus, che ha imposto tra l’altro la chiusura dei luoghi di culto, costringerà infatti famiglie e comunità a rinunciare a ritrovarsi la sera nei centri islamici per condividere il pasto della rottura del digiuno e le preghiere serali.

I Centri islamici a Reggio Emilia e provincia si sono attivati ormai da settimane, nel rispetto delle misure emergenziali, per evitare assembramenti per il contenimento del contagio da Covid -19. Hanno pertanto sospeso tutte le loro attività spirituali e culturali, sia le cinque preghiere quotidiane che quelle del venerdì in cui è prevista una maggiore concentrazione di fedeli.

Il sermone della preghiera del venerdì durante il mese di Ramadan sarà trasmesso in streaming su Facebook in modo da raggiungere tutti i fedeli nelle loro case. Gli imam e i responsabili dei Centri islamici si sono infatti attivati per coinvolgere, attraverso i loro canali social, i fedeli che sono soliti frequentare i loro luoghi di culto. Come anche le letture e i momenti di riflessione collettiva saranno diffusi via web proprio come avvenuto in queste settimane dall’inizio della pandemia. Intendiamo rivolgere ai cittadini fedeli musulmani un invito al rispetto delle regole, delle misure emergenziali e al senso di responsabilità per sè e per tutti i cittadini poiché per essere un buon musulmano è necessario essere dei buoni cittadini. Ogni anno i tre centri del Comune di Reggio Emilia erano soliti organizzare un momento di condivisione con la città, invitando i cittadini e i rappresentanti di altre confessioni religiose a una rottura del digiuno collettiva come gesto di dialogo e di fratellanza. Purtroppo, per il primo anno, questi momenti e altri di comunità non potranno essere organizzati per tutelare la salute di tutte le persone.

Rivolgiamo un augurio a tutta la comunità reggiana, di cui ci sentiamo parte, che sta affrontando con grande responsabilità questa emergenza sanitaria e sociale. Ed in particolare vorremmo rivolgere un augurio di buon Ramadan ai fedeli musulmani. Facciamo tutto il necessario per salvaguardare le nostre vite e quelle degli altri. Certi
che il prossimo anno sapremo apprezzare tutto molto di più, soprattutto ciò che avevamo dato sempre per scontato.

Alcune note sul mese di Ramadan.

Cos’è il Ramadan?

Ramadan è il nono mese del calendario islamico che si compone di 12 mesi lunari (29 o 30 giorni ciascuno) per un totale di 354 o 355 giorni, al contrario dei 365 o 366 giorni (se bisestile) dell’anno gregoriano, basato sul ciclo solare . Come tutti gli altri mesi del calendario islamico è determinato tradizionalmente dell’avvistamento della crescenza della luna nuova. Il cambio del mese avviene quando la luna è piena. Il digiuno di Ramadān è, anche, il quarto dei cosiddetti cinque pilastri dell’Islam e si conclude con la festa della fine di Ramadaān, chiamata ‘Eīd al-Fitr.

I perché del Ramadan?

Ramadan, secondo tradizione, è uno dei mesi sacri per i musulmani. È considerato, infatti, il mese della purificazione, durante il quale oltre a praticare il digiuno alimentare, sessuale e spirituale dall’alba al tramonto, si intensifica l’attività di preghiera, con la lettura del Corano durante l’intero mese, con una preghiera serale in moschea (Tarāwīh) che avviene dopo il tramonto, con la meditazione e con la carità (Zakatu al-Fitr).
Durante il mese di Ramadhān il musulmano digiuna totalmente dall’alba al tramonto da ogni tipo di cibo e bevande, si astiene dal fumare e dall’avere rapporti sessuali. Gli scopi principali del digiuno di Ramadan sono: elevare lo spirito, insegnare a sé stessi l’autodisciplina e l’autocontrollo, riportare al centro la propria etica e morale, imparare a riconoscere e controllare il senso di sazietà e di fame, porsi almeno per il solo arco diurno nelle condizioni in cui vivono le tante persone al mondo al di sotto della soglia di povertà. Inoltre, questo atto di culto induce al consolidamento dell’appartenenza alla comunità islamica, con il cambio del ritmo di vita e con il ritrovarsi insieme al tramonto. Ecco perchè si è soliti ritrovarsi nei momenti della rottura del digiuno per consumare il pasto in compagnia a casa di amici, di vicini di casa, di colleghi o nei Centri islamici.

Quando è consentito non fare il Ramadan?

Benché digiunare durante il mese di Ramadan sia un precetto per tutti i musulmani che godono di buona salute, tuttavia non è un atto di costrizione. Chi non lo potesse fare può comunque recuperare i giorni in cui non ha digiunato oppure può, in casi particolari, fare della carità sfamando dei poveri con i propri soldi. Chi interrompe il digiuno e mangia lo deve fare nel rispetto degli altri. È consentito, dunque, non fare digiuno per uno dei motivi riportati qui di seguito: 1) Quando una persona è malata e sa sicuramente che in caso di digiuno le sue condizioni peggiorano; 2) Donne in gravidanza; 3) Donne in allattamento anche di figli non loro; 4) Il viaggiatore che fa un viaggio lungo può non farlo. 5) Se ti ammali durante il Ramadan oppure sai che fisicamente non ce la fai più a digiunare puoi interromperlo. 7) Se una donna ha il mestruo o dopo una gravidanza. In questo periodo emergenziale, tuttavia, gli imam e le guide spirituali indicano di non prestarsi al digiuno o di interromperlo nel caso si presentino sintomi connessi ad un probabile contagio per Covid-19.

Una giornata tipo di un fedele a digiuno nel mese di Ramadan
Due sono principalmente i momenti più rilevanti nella giornata di un fedele a digiuno durante il mese di Ramadan: il pasto dell’alba (Suhur) e il pasto del tramonto (Iftar).
Nutrirsi prima che inizi la giornata di digiuno è importante oltre che essere una buona tradizione da rispettare. Si può mangiare da mezzanotte in poi sino al momento dell’aurora che cade poco prima dell’alba. Il pasto dell’alba venendo consumato in ora notturna o di primissima mattina viene considerato il pasto leggero.

Quando cala il sole, al momento del tramonto, la tradizione vuole che al momento del pasto di rottura del digiuno si consumi come primo alimento un dattero accompagnato da una bevanda calda. Il pasto serale dopo il tramonto è il pasto principale e unico della giornata e quindi prevede l’apporto calorico di un pranzo abbondante. A seguire si svolgono le preghiere serali solitamente in collettività.

Contatti dei Centri Islamici di Reggio Emilia
Centro islamico di Reggio Emilia e Provincia “Al Nur” – Ezzedine Haddad – 345 4347512

https://www.facebook.com/Centro-Islamico-di-Reggio-Emilia-e-Provincia-Masjid-Al-Nur-4864256
58150445/

Circolo sociale culturale islamico “As salam” – Abdelkarim Ouargziz – 329 2140580
https://www.facebook.com/moschea.assalam.reggio.emilia

Associazione comunità islamica reggiana “Al Umma” – Abu Abderrahman – 333 5772467
https://www.facebook.com/profile.php?id=157079971982858