Quando la regina Elisabetta insignì della Victoria Cross la reggiana Paola Menada

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A 120 anni dalla nascita, la sezione di Reggio Emilia della Deputazione di Storia Patria e il Comitato di Reggio Emilia della Croce Rossa Italiana ricordano sorella Paola Menada, ispettrice nazionale della Croce Rossa per trent’anni – (dal 1946 al 1976).

La Sala del Tricolore di Reggio Emilia ospiterà mercoledì 22 novembre una seduta di studio.

Tra i personaggi eccellenti, figli della nostra terra, da considerare un modello unico per l’incrollabile senso di dedizione nei confronti dei malati, dei feriti in guerra e delle vittime di calamità naturali in un periodo drammatico per la storia del nostro tempo, vi è Paola Menada, ispettrice nazionale delle infermiere volontarie della Croce Rossa per trent’anni – dal 1946 al 1976 – dopo essere stata ispettrice delle infermiere volontarie a Reggio Emilia, città dove nacque nel 1903.

A 120 anni da quella data la sezione di Reggio Emilia della Deputazione di Storia Patria per le antiche provincie modenesi e il Comitato di Reggio Emilia della Croce Rossa Italiana la ricordano, organizzando una seduta di studio il 22 novembre alla Sala del Tricolore con inizio alle ore 10.30.

Ai saluti istituzionale faranno seguito le relazioni di sorella Franca Caporali Vaglio su “Nascita del Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa” e di sorella Alessandra Grisanti su “Sorella Paola Menada”.

Sarà un’occasione per riscoprire una figura eletta di straordinario spessore, impegnata fino al termine dei suoi giorni al completo servizio del prossimo; negli ultimi anni (muore a 99 anni nel 2002) serviva alla Mensa del vescovo per il povero.

Sorella Paola era figlia di Giuseppe fondatore delle Reggiane e di Maria Spallanzani, anch’ella ispettrice della Croce Rossa, nel 1935 si iscrisse al corso per conseguire il diploma di infermiera dell’ente assistenziale. Lo stesso spirito di sacrificio, l’entusiasmo e la medesima dedizione che avvertì subito all’inizio mentre svolgeva il tirocinio – avvicinandosi per la prima volta agli ammalati nelle corsie dell’ospedale cittadino – per tutti gli anni di servizio non le è mai venuto a meno. Durante la guerra, operò negli ospedali militari: la prima missione di sorella Paola fu sulla
nave Po nel 1940 che trasportava feriti dall’ Albania a Brindisi; nel ‘42 partì per la Libia, quindi fu inviata sul fronte russo all’ospedale italiano di Leopoli dove affrontò situazioni tragiche quanto disperate.

Dedizione e solidarietà l’avevano vista impegnata in primissima linea tra gli alluvionati del Polesine, i terremotati del Belice, le vittime del disastro del Vajont mentre era già ispettrice nazionale, raccogliendo il testimone dalla regina Maria Josè costretta ad espatriare con l’avvento della Repubblica.

Lunghissimo l’elenco dei riconoscimenti: di grande prestigio la “Victoria Cross” ricevuta dalla Regina Elisabetta II nel 1961, in occasione della sua visita in Italia; nel 1949 sorella Paola ricevette la medaglia intitolata a Florence Nightingale, massimo riconoscimento internazionale per le Crocerossine, unico nel biennio ’48-49 ad essere concesso in Italia, con queste motivazioni: “Grande spirito di organizzazione per il suo carattere fermo e deciso, per il suo senso di responsabilità ed equilibrio. Durante la guerra comunicò il suo coraggio e la sua forza d’animo alle
collaboratrici e ai malati degli ospedali”. Seguirono la Croce al merito della Croce Rossa olandese nel 1958 per il soccorso prestato durante l’alluvione, l’ospitalità offerta ai bambini olandesi nel nostro paese e moltissimi altri prestigiosi riconoscimenti.

L’operato di Sorella Paola Menada assunse una connotazione di straordinaria attualità in quanto sotto la sua guida sempre maggiore divenne il coinvolgimento delle crocerossine in attività proprie della protezione civile in occasione di eventi catastrofici.

Di pari passo con l’evoluzione della tecnologia, si adoperò per promuovere nuove specializzazioni all’interno del Corpo (pronto soccorso in caso di attacco nucleare, corsi di medicina aeronautica per aviosoccorsi sanitari su aerei, elicotteri, anfibi e idrovolanti, creazione di gruppi selezionati per il soccorso in montagna e paracadutismo) per rendere più rapido ed efficiente l’intervento in ogni tipo di calamità.



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