Alla ricerca dell’orizzonte

matrix

Ci eravamo lasciati nel precedente scritto con la differenza fra Grenze e Schranke nel pensiero di Kant.

Ciò che è messo in crisi in questo momento storico è il concetto di Schranke, l’orizzonte che si desidera è frammentato, è inafferrabile e invisibile.

Se guardiamo alla generazione beat, l’orizzonte era utopico, si sognava in un mondo in pace, senza guerre, un tutt’uno con l’orizzonte… Una canzone che disegna in modo preciso quel mondo è Imagine di John Lennon, “Nessuna necessità di cupidigia o brama”, nessun desiderio.

Il termine desiderio deriva dal latino de sidera, dalla stella più lontana, John e tutta quella generazione mirava a essere tutt’uno con la stella e qualcuno ci è riuscito.

La generazione punk e grunge è stata una generazione senza stella, la favola del mulino bianco va a finire male, la generazione del no future, la generazione Matrix di un disegno orribile se andiamo a grattare la superficie della realtà, una generazione ben descritta da Giovanni Lindo Ferretti in “Morire”: produci, consuma, crepa, possiamo dire una generazione distopica.

Il fatto di non avere un futuro, in qualche modo dava qualche certezza e da li si potevano sognare mondi decadenti, seppur mondi.

Ora siamo al cospetto di una generazione atopica che fa difficoltà a strutturarsi attorno a un ideale, a de-siderare, ad individuare una persona da seguire come guida, dei valori per cui valga la pena essere vivi, accade ciò, perché viviamo sulle macerie dei mondi frammentati, viviamo in un atopon, un non luogo.

Al cospetto del non luogo ci viene in aiuto una tragedia greca di Euripide, “Ifigenia in Tauride”. Ifigenia che doveva essere sacrificata per il buon esito della spedizione contro Troia, viene salvata perché al momento del sacrificio Artemide aveva messo al suo posto una cerva, trasportando così Ifigenia presso i Tauri.

Qui Ifigenia è costretta come sacerdotessa a consacrare sull’altare tutti i greci che fossero approdati. Pilade e Oreste, fratello di Ifigenia, quest’ultimo lo aveva visto ancora bambino, si sono avventurati tra i Tauri per portare la statua di Artemide ad Atene. Fatti prigionieri devono essere sacrificati entrambi, ma quando Ifigenia scopre che essi provengono da Argo, decide di salvarne uno perché porti un messaggio in patria, chiedendo di essere liberata.
I due amici quindi lottano per decidere chi dei due deve essere sacrificato, vince Oreste che deve quindi essere ucciso.

Recitando il messaggio che Pilade dovrà portare in patria, Oreste comprende chi fosse Ifigenia e si vede restituita la sorella che credeva morta, Ifigenia toglie così dal destino di morte il fratello, una volta compreso chi avesse davanti. Entrambi sono spaesati, perché vedono il loro destino sconvolto, si trovano in questo cambiamento di rotta in un atopon, dove l’orizzonte degli eventi si capovolge e torna ad essere visibile.

In questo momento di spaesamento abbiamo l’occasione di riscoprirci fratelli e sorelle nella nostra umanità, fermando il tragico destino delle guerre che sono sempre più vicine, dai piccoli conflitti quotidiani in famiglia o sul lavoro, ai conflitti globali.




C'è 1 Commento

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  1. Alberto

    Grazie, e chissà che musica suona in questo nostro Atopon, chissà quale sarà il sottofondo di questi abbracci…


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