Uno strumento in più per lo studio e la ricerca scientifica contro il cancro in Emilia-Romagna. Per studiare ancora più approfonditamente, tra i residenti in regione, l’andamento temporale e la distribuzione dei casi, i fattori di rischio, gli esiti degli interventi di diagnosi precoce, delle terapie e dei percorsi diagnostico-terapeutici. Ma anche per migliorare la programmazione e la valutazione delle attività di prevenzione, l’appropriatezza e la qualità dei servizi. Il tutto attraverso un sistema di raccolta dei dati anagrafici e sanitari dei pazienti, naturalmente nel pieno rispetto della privacy.
Nasce il Registro regionale Tumori – previsto dalla legge regionale n.9 del 2017 – è stato approvato il Regolamento di funzionamento proposto dalla Giunta.
Ad alimentarlo saranno i dati raccolti a livello provinciale dai Registri già presenti in Emilia-Romagna, compreso quello dell’area bolognese che diventa operativo; coordinato dall’Irst di Meldola, renderà disponibile una mole preziosa di informazioni che saranno appunto utilizzate per finalità di ricerca scientifica, programmazione e controllo dell’assistenza.
Non solo, perché potrà collaborare con Istituti di ricerca ed essere collegato, in futuro, al Registro Tumori nazionale. Il Regolamento approvato oggi, infatti, è stato redatto sulla base dello schema tipo messo a punto da uno specifico Gruppo di lavoro interregionale e successivamente approvato dal Garante della privacy e dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. L’obiettivo perseguito a livello nazionale era quello di rendere uniformi i diversi Registri Tumori locali, fissando tramite specifici regolamenti finalità, contenuti, fonti dei dati, loro diffusione e utilizzo, con un dettagliato disciplinare tecnico da seguire per il rispetto della riservatezza e della privacy dei pazienti.
L’Emilia-Romagna, dunque, è pronta e quando il Registro entrerà a regime in tutte le Regioni, ci saranno identici sistemi di analisi e controllo del cancro sull’intero territorio nazionale.
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