Musei di Reggio. “Tutti i colori delle stelle”, mostra dedicata ad Angelo Secchi

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Sabato 20 ottobre 2018, alle ore 10, con una Conferenza nell’Aula magna di viale Allegri – sede universitaria di palazzo Dossetti e poi, alle ore 12, con l’apertura al pubblico, inaugura a Palazzo dei Musei la mostra “Tutti i colori delle stelle. Padre Angelo Secchi e la nascita dell’astrofisica”, curata da Silvia Chicchi e realizzata dai Musei Civici di Reggio Emilia in collaborazione con il Comitato nazionale per le celebrazioni del bicentenario della nascita dello scienziato, istituito dal ministero dei Beni e delle Attività culturali-MiBAC e dai Musei Civici del Comune di Reggio Emilia.

La mostra rientra nel programma delle iniziative coordinate dal Comitato reggiano per il bicentenario, che vede la partecipazione dei soggetti impegnati nella valorizzazione della figura del grande astronomo reggiano, ed è stata presentata stamani al Palazzo dei Musei dalla presidente del Consiglio comunale Emanuela Caselli e dall’assessore a Educazione e Conoscenza Raffaella Curioni, dal direttore dei Musei Civici di Reggio Emilia Elisabetta Farioli e dalla curatrice della mostra e responsabile della sezione naturalistica degli stessi Musei Civici, Silvia Chicchi.

Farioli e Chicchi hanno ricordato l’Età d’oro delle Scienze e della Cultura scientifica a Reggio Emilia, tra Sette e Ottocento, tra Illuminismo e Positivismo, da Lazzaro Spallanzani e Bonaventura Corti a Filippo Re, dai fisici Leopoldo Nobili e Giovanni Battista Venturi al paleontologo ed etnologo Gaetano Chierici, di cui ricorrerà l’anno prossimo il bicentenario della nascita, e appunto ad Angelo Secchi, senza tralasciare la ricerca e la cura osichiatrica, incentrata nell’ospedale di San Lazzaro.

Al padre Angelo Secchi è intitolata una delle strade di Reggio Emilia che costeggiano il Palazzo dei Musei, prima via intitolata a un reggiano, nel 1878, anno della morte del padre Secchi, al quale è altresì intitolata una rinomata scuola superiore della città che in passato ha acuto sede nello stesso Palazzo dei Musei.

Fu realizzato e utilizzato da padre Angelo Secchi, per le sue ricerche, il torrino di osservazione meteorologica e astronomica, che ancora oggi sormonta lo stesso Palazzo.

La presidente Caselli ha sottolineato fra l’altro l’ampio coinvolgimento di istituzioni e personalità della cultura e della ricerca nelle celebrazioni del bicentenario di padre Secchi, come emerge dalla composizione del comitato scientifico della mostra è costituito da: Aldo Altamore, Lucio Angelo Antonelli, Maria Carmen Beltrano, Fabrizio Bònoli, Roberto Buonanno, Roberto Capuzzo Dolcetta, Silvia Chicchi, Ileana Chinnici, Federico Corni, Marco Faccini, Matteo Galaverni, Giordano Gasparini, Roberto Marcuccio, Franco Prodi, Giuseppe Adriano Rossi, Ivan Spelti, Ginevra Trinchieri.

L’assessore Curioni ha evidenziato la centralità del sistema Musei Civici a Reggio Emilia, sia nella produzione culturale, sia nelle attività didattiche-laboratoriali, sia nella divulgazione del sapere e del patrimonio storico-scientifico e artistico, ruolo confermato per altro dalla partecipazione di oltre 1.000 famiglie ieri alla sesta edizione di ‘F@mu’, la Giornata nazionale delle famiglie al museo.

“Oggi, al mondo, l’Europa conta poco, quasi nulla. Però siamo ancora un numero uno nella produzione industriale, nel prodotto lordo. La Cina ci sta sorpassando, ma siamo ancora un numero uno nelle esportazioni, politicamente però non contiamo nulla. Questo è il dramma, non contiamo nulla perché abbiamo smesso di fare politica. Qui bisogna tornare a fare politica, si trovi un rimedio”. Lo ha detto Romano Prodi, presidente della Fondazione Cooperazione tra i popoli, partecipando al seminario ‘L’Europa è in crisi?’ durante la manifestazione ‘Ponti di pace’ a Bologna.

“Guardate ha aggiunto – alle prossime elezioni europee, i partiti antieuropei se arrivano a 200 parlamentari, che sono tanti, è il massimo. Sia chiaro, è possibile che non vincano. Anzi, non vincono. I parlamentari sono 729, se mi ricordo bene, 200 saranno antieuropei gli altri no. Se si arrivasse al sogno di avere un blocco di centrodestra e uno di centrosinistra che si contendono per un leader europeo con dei bei programmi alternativi in cui l’Europa ritorni ad agire, vi assicuro che lo spirito europeo ritorna. La gente fugge dall’Europa non perché non la ama, ma perché la vede impotente. Le forze antieuropee vincono nel vuoto. Abbiamo bisogno di riprendere la politica. Se ci sono volti e schieramenti questo è possibile”.