Malgrado il meteo avverso e malgrado l’eccezionale “crash out” dei principali social del nostro tempo – facebook, instagram e whastapp, per la prima volta del tutto inutilizzabili per alcune ore – ha registrato oltre 15mila presenze la 12^ edizione di Buk Festival, che si chiude oggi, domenica 14 aprile, nell’Abbazia benedettina di San Pietro. Resta memorabile, nella serata di ieri l’abbraccio del pubblico modenese, che ha affollato il Gala Buk nella Chiesa di San Carlo a Modena, dove lo storico e giornalista Paolo Mieli ha ricevuto il Premio Buk Festival 2019 “per l’educazione alla coscienza critica” attraverso le riflessioni affidate ai suoi saggi e alle agorà televisive fra passato e presente.
Tante le novità editoriali che da Buk prendono il largo, quest’anno: prima fra tutte il romanzo “Ayrton Senna, io c’ero” di Marco Cucchi (A.Car edizioni), presentato stamane al festival. Chi era Ayrton Senna, di cui ogni primo maggio ricordiamo la morte? Sono passati ormai 25 anni da quello sciagurato incidente ad Imola e il “mago della pioggia” – il più bravo sulle piste umide, il più coraggioso nelle prove e nelle gare – continua a far parlare di sè e a far battere il cuore degli appassionati. Le imprese di Ayrton Senna in Formula 1 sono memorabili: 3 titoli mondiali, 41 gran premi vinti su 162 disputati, 65 pole position. Un campione “progettato per vincere”. Il libro di Marco Cucchi ci riporta a quel primo maggio ’94. Realtà? Suggestione? Attraverso il vissuto dell’autore, all’epoca poco più che ventenne, emerge una verità differente, filtrata dallo shock di essere entrato in contatto con il suo eroe, Ayrton Senna, proprio nelle ore più concitate della sua vita.
La 12^ edizione di Modena Buk Festival, intanto, si archivia con due novità annunciate dai direttori artistici Francesco Zarzana ed Emma D’Aquino: «Il 2020 sarà l’anno della Gran Bretagna a Buk: il festival, da sempre attento al dialogo interculturale, vuole offrire il suo impegno per costruire un ponte permanente di collaborazione con le omologhe istituzioni del Paese che si appresta a lasciare l’Unione Europea. Per questo si propone sin d’ora come riferimento e approdo culturale per autori, operatori, istituzioni e case editrici che dalla Gran Bretagna vorranno tenere un filo rosso di dialogo con l’Italia ed i Paesi europei. Il secondo annuncio riguarda la formula di BUK Festival, che si conferma terreno di lavoro concreto per l’editoria indipendente: proprio in quest’ottica nel 2020 BUK, accanto a un centinaio di case editrici medie e piccole, aprirà alla partecipazione di una grande casa editrice italiana, della quale ospiterà autori e anticipazioni editoriali, per favorire lo scambio fra operatori culturali italiani nel segno del pluralismo editoriale che da sempre sostanzia l’identità del Festival di Modena».
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Hanno perso.La liberazione è vvina
si certo, infatti adesso cella diventerà meta turistica di alto livello....
Ma a nessuno ha infastidito la sorridente e gioiosa presenza del Sindaco e dell'Assessore Bonvicini all'abbattimento di quel monumento dello spreco di risorse pubbliche e […]