Manovra. Lettera all’Ue: deficit 2,4%

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“Il governo conferma l’impegno a mantenere i saldi di finanza pubblica entro la misura indicata nel documento di programmazione, rispettando le autorizzazioni parlamentari. In particolare, il livello del deficit al 2,4% del Pil per il 2019 sarà considerato un limite invalicabile”.

Lo scrive il ministro dell’Economia Giovanni Tria, nella lettera all’Ue che accompagna il Documento programmatico di bilancio aggiornato ieri sera dal Cdm. “Pur introducendo misure di sostegno innovative e un’attenuazione ai vincoli per il pensionamento, l’espansione fiscale decisa dal governo resta contenuta alla misura strettamente necessaria a contrastare il rallentamento del ciclo economico” scrive il ministro.”Il governo ritiene che le ragioni” dell’impostazione della manovra “mantengano tutta la loro validità anche dopo aver attentamente valutato” i rilievi Ue.

“Pur introducendo misure di sostegno innovative e un’attenuazione ai vincoli per il pensionamento, l’espansione fiscale decisa dal governo resta contenuta alla misura strettamente necessaria a contrastare il rallentamento del ciclo economico” scrive il ministro.”Il governo ritiene che le ragioni” dell’impostazione della manovra “mantengano tutta la loro validità anche dopo aver attentamente valutato” i rilievi Ue. “Per accelerare la riduzione del rapporto debito/pil e preservarlo dal rischio di eventuali shock macroeconomici, il governo ha deciso di innalzare all’1% del Pil per il 2019 l’obiettivo di privatizzazione del patrimonio pubblico. Gli incassi costituiscono un margine di sicurezza” e consentiranno di raggiungere una discesa del rapporto debito-pil “più marcata e pari a 0,3 punti quest’anno, 1,7 nel 2019, 1,9 nel 2020, 1,4 nel 2021 portando il rapporto dal 131,2% del 2017 al 126,0 del 2021”.

“L’indebitamento netto sarà sottoposto a costante monitoraggio, verificando sia la coerenza del quadro macroeconomico sottostante le ipotesi di finanza pubblica, sia l’aumento delle entrate e delle spese” assicura Giovanni Tria nella lettera,spiegando che il ministro dell’Economia è tenuto “ad assumere tempestivamente, in caso di deviazione, le conseguenti iniziative correttive nel rispetto dei principi costituzionali”.