Domenica 15 giugno a Reggio è morto per un infarto Emerenzio Barbieri, 78 anni, parlamentare dell’Udc per due legislature, poi deputato per una terza legislatura con il Popolo della Libertà, in precedenza braccio destro di Carlo Donat Cattin nella Democrazia cristiana. Fu anche a capo della Sipra, l’agenzia di raccolta pubblicitaria della Rai, e per molti anni consigliere provinciale a Reggio.
Uomo di grande temperamento, amante del confronto politico “come si faceva una volta”, Barbieri è stato anche membro del consiglio di amministrazione dei Teatri di Reggio e animatore di innumerevoli attività politiche. Seppe intraprendere con amici e avversari politici relazioni di reciproca, intensa simpatia.
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“Ho appreso dall’amico Luciano Vellery della morte di Emerenzio Barbieri, col quale ho condiviso la comune esperienza in consiglio provinciale, e l’alleanza del centrodestra quando ero presidente provinciale di An e lui Udc, infine insieme nel Popolo della Libertà, prima che io aderissi a Fratelli d’Italia”, ha ricordato Marco Eboli. “Con Emerenzio i rapporti umani sono sempre stati cordiali, nonostante le nostre idee non fossero sempre concordi. Di lui mi resta il ricordo di una persona la cui cordialità e giovialità superava ogni conflitto. La scorsa settimana, a Roma, il direttore dell’albergo che entrambi frequentavamo nelle nostre trasferte romane mi chiedeva di lui perché aveva lasciato un ottimo ricordo. Da alcuni anni non lo incontravo più e rivederlo oggi, senza poter fare le nostre solite discussioni politiche, è stato un grande dolore. Riposa in pace Emerenzio, il tuo viso la esprimeva e rinnovo le condoglianze alla famiglia”.
“Oggi anche l’onorevole Emerenzio Barbieri è volato in cielo”, ha detto Fabio Filippi: “Ci mancheranno le sue battute taglienti, il suo spirito arguto, l’intelligenza brillante e la profonda passione politica che ha sempre saputo esprimere con umanità. Ha lasciato un segno profondo in chi ha avuto il privilegio di conoscerlo e lavorare con lui. Porteremo con noi il ricordo dei tempi del PdL – Popolo della Libertà. Fai buon viaggio, caro Emer”.
“Lo iscrissi io alla Dc”, ricorda invece Pierluigi Castagnetti: “Fummo amici fraterni nella vita privata e per lunghissimi anni anche in quella politica: ci divise il ‘preambolo’. I ricordi si affollano ora nella mia mente e nel mio cuore. Sodali persino nelle patologie sanitarie: venti anni fa fummo colpiti entrambi da infarto a distanza di pochi mesi, infarto ‘politico’, subìto lui in un convegno in Val d’Aosta e io in un comizio in Sicilia. Per noi la politica era intelligenza della storia, passione, lotta e amicizia, anche con l’avversario lealmente combattuto. Ci si voleva bene, non ci siamo mai sentiti funzionari di un’idea, ma militanti appassionati, sempre rispettosi di chi faceva lo stesso mestiere dall’altra parte. A Reggio ha rappresentato la Dc in consiglio provinciale assieme al maestro Bruno Bernazzali per una ventina d’anni, al punto da identificarsi con l’istituzione. A Roma, che ha frequentato da prima e più a lungo di me, era l’ombra di Carlo Donat Cattin, il fondatore e capo della corrente di Forze Nuove. Da molto prima di entrare in Parlamento, dove fu eletto per tre legislature. Avendo avuto il privilegio di ‘reincontrare’ il leader torinese negli ultimi anni della sua vita e ritrovarne una antica confidenza e amabilità, posso testimoniare la stima e l’affetto ‘paterno’ che nutriva nei confronti di Emerenzio. Ampiamente meritato. Ci lascia oggi un uomo politico totalmente dedicato, che ha saputo gestire con grande dignità il suo distacco, quando la politica non era più la sua”.
Per Davide Ganapini, vicesegretario provinciale di Forza Italia Reggio, “Emerenzio è un nome più difficile da ricordare del cognome, ma tutti si appellavano a lui chiamandolo per nome, era facile abbattere le barriere nonostante gli incarichi prestigiosi ricoperti. È stato il primo politico di caratura nazionale che ho incontrato nel mio percorso politico, gli sarò sempre grato per tutta la fiducia che ha mostrato nei miei confronti prima nel Ccd – Udc e poi nel Popolo della Libertà, tanto che assieme ad altri amici risultammo fra i fondatori del Pdl nel congresso nazionale del marzo 2009. La passione politica non si è mai spenta, ed era spesso oggetto di chiacchierate all’uscita da scuola, nella sua nuova veste di nonno. Di temperamento, poteva anche alzare il tono di voce in una discussione, ma ci ha sempre insegnato un valore fondamentale in politica che non deve mai essere dimenticato: il rispetto. Il rispetto per l’avversario politico, per il collega di partito, per chiunque incontrasse sulla sua strada: ed è grazie a questo che ha potuto sempre beneficiare della stima e del rispetto anche dei suoi avversari, soprattutto dei democristiani che hanno scelto di collocarsi in un altro schieramento politico dopo lo scioglimento della Dc. Una politica ancora anni luce lontana dall’avvento dei social network, fatta di riunioni, incontri fra tesserati e simpatizzanti, e tantissimi contenuti.
Riunioni alle quali arrivava sempre puntuale, sempre elegante e soprattutto con l’inconfondibile maggiolone verde che lo ha accompagnato in tutti quegli anni. Grazie Emerenzio!”.
È partito il treno del santificare un mediocre politico pieno di intrallazzi
Magari aspettare che almeno fosse stato celebrato il funerale, prima di buttarla in polemica politica da bar, sarebbe stato un gesto di signorile rispetto per il defunto e per i familiari
Una decina di giorni fa mi ero ripromesso di contattarlo.
Volevo chiedergli dettagli sul suo incontro a Roma, di alcuni anni fa, e la reazione “allarmata” dell’on. Stefania Craxi, (era una sua buona amica), quando lui le portò i miei saluti.
Avevo incontrato, nell’autunno 2008, l’on. Craxi, sottosegretario agli Esteri, alla Farnesina, per un lungo colloquio sulla mia missione a Nassiryah, consulente ad un progetto del MAE: riferii al sottosegretario Craxi l’offerta all’Italia, da parte delle autorità irachene del Dhi Qar, di 300 concessioni petrolifere per altrettanti pozzi di estrazione.
Anche su questo “dossier” l’on. Emerenzio mi supportò e mi diede preziosi consigli.
Conoscevo quindi bene e stimavo l’onorevole Emerenzio Barbieri, da quando aveva dato un forte aiuto, nel 2008/2009, assieme a Luigi Cagni, per la formazione della mia lista Castelnovo Libera.
Lista Lega, Forza Italia, AN e UDC, che si presentava alle comunali contro la lista PD- Verdi, capeggiata dal sindaco Gianluca Marconi. (Comune di Castelnovo Monti).
Ottimo conversatore, arguto, simpatico, molto informato sulla situazione politica e la popolazione montanara.
Un signore vecchia scuola, senz’altro di alta statura, rispetto a buona parte degli odierni parlamentari.
Le mie sentite condoglianze alla moglie, al figlio e a tutta la sua famiglia.
Alessandro Raniero Angelo DAVOLI