Inaugurata a Parma una struttura per chi soffre di disturbi alimentari

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Sostegno psicologico, che in alcuni casi coinvolge tutta la famiglia; programmi specifici di educazione alimentare e di promozione di stili di vita sani, come deterrenti al disagio e all’isolamento; attività ricreative, manuali, culturali per migliorare la propria autostima e reinserirsi nel contesto sociale, dopo la fase più acuta della malattia o il ricovero ospedaliero. E per i ragazzi più giovani che ancora studiano, la possibilità di continuare a seguire le lezioni a distanza.

Sono alcuni dei servizi offerti dalla struttura socio-riabilitativa residenziale “Il volo”, che oggi – in cui in tutta Italia si celebra per l’ottavo anno consecutivo la giornata del “Fiocchetto lilla” dedicata ai disturbi alimentari – ha inaugurato una nuova sede nel centro storico di Parma. Più moderna e all’avanguardia dal punto di vista energetico, prende il posto di quella già esistente a Pellegrino Parmense; accreditata dal servizio sanitario regionale, accoglierà 24 persone (14 posti residenziali e 10 semiresidenziali) con gravi disturbi del comportamento alimentare, in prevalenza donne, tra i 13 e i 40 anni d’età. L’investimento complessivo per la costruzione dell’edificio a due piani, di 500 metri quadrati, ha superato il milione di euro, completamente a carico del Consorzio Gruppo Ceis che gestisce la struttura. La residenza è dotata di camere doppie e singole, oltre ad un’aula attrezzata per seguire online le lezioni scolastiche, all’infermeria e a spazi comuni per svolgere le varie attività.

Al taglio del nastro, questa mattina, hanno partecipato l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, il presidente del Consorzio Gruppo Ceis, padre Giovanni Mengoli, la direttrice generale dell’Ausl di Parma, Elena Saccenti, e il direttore generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Parma, Massimo Fabi.

Il programma regionale per la prevenzione e il trattamento dei disturbi del comportamento alimentare
Per la cura e la prevenzione dei disturbi del comportamento alimentare (anoressia, bulimia, alimentazione incontrollata), la Regione Emilia-Romagna – attraverso il suo Servizio sanitario – ha adottato uno specifico progetto, rivolto principalmente ai giovani di età compresa tra i 12 e i 30 anni, che prevede la presenza in tutte le Aziende sanitarie del territorio di équipe multidisciplinari appositamente formate, differenti modalità di trattamento, e una rete integrata di servizi (professionisti dei servizi territoriali, ospedalieri e privati accreditati). Per la realizzazione di questo programma, la Regione stanzia annualmente mezzo milione di euro. In Emilia-Romagna, il numero di pazienti affetti da queste patologie assistiti dalle Ausl nel 2017 (ultimo dato disponibile) sono stati 1.697, il 22% dei quali minorenni (nel 2013 erano 1.205 con il 26% di pazienti minorenni).