Alla Fondazione Mast di Bologna arriva in anteprima europea ‘Anthropocene’, la mostra che indaga l’impatto dell’uomo sul pianeta attraverso le immagini del fotografo Edward Burtynsky, i filmati dei registi Jennifer Baichwal e Nicholas de Pencier e le esperienze immersive di realtà aumentata. Il progetto ‘Anthropocene’ è un’esplorazione multimediale che documenta l’indelebile impronta umana sulla terra: dalle barriere frangiflutti edificate sul 60% delle coste cinesi alle psichedeliche miniere di potassio nei monti Urali in Russia. Alla base del progetto c’è una ricerca del gruppo internazionale di scienziati ‘Anthropocene Working Group’, impegnato nel raccogliere prove del passaggio dall’attuale epoca geologica – l’Olocene, iniziata circa 11.700 anni fa – all’Antropocene (dal greco anthropos, uomo). La ricerca è volta a dimostrare che gli esseri umani sono diventati la singola forza più determinante sul pianeta.
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esatto! Femministe e movimento LGBTQI+ nelle manifestazioni paiono sostenere e preferire il maschio medioevale musulmano al cattivo e patriarcale maschio occidentale, "non ricordando" che in […]
Non si può inneggiare ad Hammas che tratta le donne peggio che da noi 1000 anni fa e contemporaneamente sostenere i diritti SACROSANTI delle donne.
Parole sante, direttore !