Elio in concerto all’aeroporto Marconi

Dopo il successo dello scorso anno, riparte il 6 aprile la nuova stagione del Marconi Music Festival, la rassegna musicale dell’Aeroporto di Bologna con la direzione artistica di Emilia Romagna Festival, nata per valorizzare un luogo importante del territorio cittadino come lo scalo bolognese.
 
Da aprile a dicembre 2018, cinque appuntamenti gratuiti nell’insolita cornice della Marconi Business Lounge, situata al primo piano del Terminal Passeggeri dell’Aeroporto G. Marconi di Bologna. Un cartellone variegato con una programmazione accurata che spazia dalla musica classica fino a quella contemporanea, con incursioni nel jazz e nella musica d’intrattenimento, e che affianca ai più grandi artisti di oggi giovani importanti promesse del concertismo internazionale.
Un’iniziativa virtuosa che promuove la musica di qualità per tutti: non solo i passeggeri dell’aeroporto potranno assistere ai cinque appuntamenti, ma anche coloro che non sono in partenza potranno partecipare al concerto prescelto, prenotando il proprio posto via mail (ufficiostampa@bologna-airport.it) o via telefono (0542 25747, dal lunedì al venerdì).
 
A inaugurare la seconda stagione di concerti del Marconi Music Festival, venerdì 6 aprile (ore 12), sarà l’istrionico Stefano Belisari, in arte Elio (senza le Storie Tese), accompagnato da I Fiati Associati, composti per questa occasione da Massimo Mercelli al flauto, Luca Vignali all’oboe, Ettore Biagi al clarinetto, Davide Maia al fagotto e Paolo Faggi al corno. In programma alcuni tra i più celebri brani dell’Opera da tre soldi di Kurt Weill con i testi di Bertolt Brecht nello stile unico dell’istrionico, imprevedibile, vulcanico, irriverente "ragazzo terribile" della musica italiana.
 
Il calendario prosegue lunedì 4 giugno (ore 18) con Danilo Rea, uno dei più apprezzati pianisti in ambito jazz (e non solo), che propone il suo tributo alla carriera di un grande della musica italiana, Fabrizio De André. Il suo personale omaggio al Faber presenta un concerto per pianoforte solo, durante il quale sono proposte le canzoni che hanno segnato – insieme al loro autore – la storia e la cultura degli ultimi decenni: da ”Bocca di Rosa” a ”Caro Amore”, dal trattamento free jazz di ”Girotondo” fino alla malinconia de ”La Canzone di Marinella”. Una lunga e emozionante scaletta che ripercorre il percorso artistico di Faber.
 
 Giovedì 26 luglio (ore 18) il testimone passa ai giovani talenti del Milton String Quartet, ensemble con sede a Montreal (Quebec), vincitore del prestigioso Fischoff National Chamber Music Competition Grand Prize 2017, il più importante concorso statunitense per la musica da camera. In programma il Divertimento in si bemolle maggiore K. 137 di Mozart, composizione legata al gusto settecentesco di far musica insieme che assorbe e assimila anche elementi della scuola barocca e della sinfonia d’opera italiana; e il Terzo Quartetto in fa maggiore op. 73 di Dmitrij Šostakovič, composto subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, un ampio lavoro che fa emergere la grande abilità di Šostakovič in ambito cameristico. Il brano è dedicato ai membri del Quartetto Beethoven che lo eseguirono a Mosca il 16 dicembre 1946, nel 176° anniversario della nascita del maestro di Bonn.
 
Sarà invece un viaggio nella grande stagione della musica spagnola del ‘900 con i suoi ritmi e colori nelle opere di De Falla, Garcia Lorca, con una incursione nel flamenco di Manolo Sanlucar, quello proposto venerdì 7 settembre (ore 18) dal duo formato da Roberto Porroni uno dei più noti esponenti del concertismo chitarristico e Francesca Bonaita giovane ma già affermata violinista. Il percorso prevede oltre ai cubani "spagnoli" Joaquin Nin e Ernesto Lecuona, una vera rarità che sarà eseguita in chiusura di concerto: "Aranjuez ma pensée", stupendo Adagio dal Concierto de Aranjuez nella versione cameristica realizzata dallo stesso compositore Joaquin Rodrigo, per un momento musicale di grande emozione.
 
 La seconda stagione concertistica del Marconi Music Festival si chiude a dicembre con una vera eccellenza del panorama musicale internazionale: il grande pianista Ramin Bahrami, tra i più interessanti interpreti bachiani viventi al mondo. La sua ricerca interpretativa è attualmente rivolta alla monumentale produzione tastieristica di Johann Sebastian Bach, che Bahrami affronta con il rispetto e la sensibilità cosmopolita della quale è intrisa la sua cultura e la sua formazione. Per questo concerto, il pianista iraniano proporrà un repertorio che alternerà ai capolavori di Bach, i brani di uno dei maestri indiscussi del minimalismo, Michael Nyman.