Dati personali, il Garante della privacy sanziona Iren Mercato. La società: “Abbiamo agito in buona fede”

garante per la protezione dei dati personali tablet

L’autorità garante per la protezione dei dati personali, dopo un’istruttoria svolta nel corso del 2020, ha comminato una sanzione di circa tre milioni di euro a Iren Mercato “per non aver verificato che tutti i passaggi dei dati appartenenti ai destinatari delle promozioni fossero coperti da consenso”.

La società del gruppo Iren, dopo aver appreso la notizia, ha spiegato di ritenere di aver agito “in buona fede, adeguandosi alle evoluzioni e al rispetto dei regolamenti già prima dello stesso procedimento, come riconosciuto dal garante”, ribadendo che la tutela dei dati personali dei clienti “è da sempre una priorità”.

Il provvedimento del garante, ha precisato Iren Mercato, “è partito a seguito di un numero ridotto di segnalazioni, dieci in totale, da parte di persone i cui dati personali sono stati acquisiti da società terze. Società che avevano comunque registrato l’interesse di tali persone a essere contattate per offerte commerciali”.

Iren Mercato, che ha già ottemperato al provvedimento del garante, ha annunciato in ogni caso l’intenzione di avviare un’azione di rivalsa nei confronti dei fornitori: “A testimonianza della buona fede dell’operato di Iren Mercato e della sua attenzione circa il trattamento dei dati personali, è utile ricordare che l’azienda conta circa due milioni di clienti sul territorio nazionale e gestisce diversi milioni di contatti commerciali: l’incidenza dei casi contestati è minima, relativa a periodi passati a cui sono seguiti nuovi processi di gestione e controllo dei dati e, in ogni caso, le segnalazioni in esame non hanno portato a contratti non richiesti”.

Come era già stato comunicato all’autorità garante per la protezione dei dati personali nel corso delle interlocuzioni avviate in seguito all’apertura dell’istruttoria, infatti, Iren Mercato a partire dal mese di marzo del 2020 – dunque prima dell’avvio dell’indagine – aveva già allineato le modalità di acquisizione dei contatti dotati di consenso alle nuove indicazioni formulate dal garante stesso nel provvedimento dell’11 dicembre del 2019.