Da docente offese sessiste alla Schlein

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“Ma che è, un uomo?”. Così Marco Gervasoni, docente ordinario di Storia contemporanea all’Università del Molise, ha offeso Elly Schlein su Twitter, commentando la copertina de L’Espresso che la ritrae.

Fra gli interventi a difesa di Schlein quello del presidente di Regione del Pd Stefano Bonaccini: “E’ semplicemente la vicepresidente di una bellissima regione che si chiama Emilia-Romagna, eletta dagli elettori e nominata dal sottoscritto”. E rivolgendosi al docente: “Lei è semplicemente, invece, un cialtrone”.

“L’Università degli Studi del Molise, ente pubblico di ricerca e formazione, non si identifica nelle posizioni politiche o nelle opinioni dei singoli docenti.

Garantisce a tutti la libertà di insegnamento, richiamando al rispetto dei valori costituzionali e alla tenuta di atteggiamenti rispettosi della dignità umana e consoni alla deontologia del docente universitario”.

Così, in una nota stampa, l’Ateneo molisano intervenendo a margine dell’offesa su Twitter da parte del docente ordinario di Storia contemporanea all’Unimol, Marco Gervasoni, nei confronti della vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, Elly Schlein. “Nel condannare ogni forma di discriminazione e di utilizzo improprio dei mezzi di comunicazione, in considerazione della rilevanza di questi temi – prosegue il documento – si fa promotrice di una giornata di studi alla quale il Rettore, Luca Brunese, ha già invitato personalmente, dopo un cordiale colloquio telefonico, la dott.ssa Elly Schlein”.

“Piena, ovvia solidarietà a Elly Schlein”. “Le becere, oltre che incomprensibili, offese rivolte alla Vice Presidente della Regione Emilia-Romagna Elly Schlein a seguito della pubblicazione di una sua foto sulla copertina dell’Espresso, offendono più gli autori che il bersaglio. Esprimo quindi piena solidarietà a Elly, che comunque so essere persona non scalfibile da tanta volgarità”, dichiara Silvia Zamboni, Vice Presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna e Capogruppo di Europa Verde.

“Semmai desta profondissima preoccupazione il fatto che il fuoco di fila delle becere offese sia stato aperto da un professore dell’Università del Molise che così ha dato prova di non possedere le caratteristiche minime richieste ad un educatore, quale è la figura di un docente: la buona educazione e il rispetto per la dignità della persona”, conclude Silvia Zamboni.