Tutta la cooperazione vitivinicola rappresentata da Confcooperative e Legacoop si mobilita a fianco della sanità reggiana e, dopo la rilevante donazione effettuata in questi giorni da Cantine Riunite alle strutture ospedaliere dei territori di Verona, Modena e Reggio Emilia, ieri sono scese in campo altre sette cantine sociali, che hanno destinato al Santa Maria Nuova oltre 50.000 euro.
La donazione arriva dalle cantine sociali Due Torri, Emilia Wine, Gualtieri, Masone-Campogalliano, Massenzatico, Puianello-Coviolo e San Martino in Rio.
“Queste realtà – spiega Alberto Lasagni, responsabile del settore agricolo e agroalimentare di Confcooperative – rappresentano i due terzi della produzione reggiana di vino, trasformando annualmente oltre un milione di quintali di uve”.
“In queste settimane – aggiunge Lasagni, nella foto in basso – quasi tutte le cantine sociali hanno chiuso i loro punti vendita al pubblico, alcune di queste si sono dedicate alle consegne a domicilio, attivando un servizio che è stato particolarmente apprezzato dalle persone più anziane, ancora legate al tradizionale imbottigliamento domestico”.
“Tutte – osserva l’esponente di Confcooperative – hanno scontato, seppure in misura diversa, il prevedibile calo delle vendite legate al canale horeca (hotel, restaurant, cafè), ma in ogni caso si tratta di realtà solide, che anche in questa occasione hanno voluto dare un segno concreto, attraverso la donazione all’Arcispedale cittadino, di quel principio di mutualità allargata che sancisce il valore e la funzione sociale della cooperazione”.
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costruiranno e demoliranno, costruiranno e demoliranno, a vantaggio dei padroni di casa, ovvero semplici personaggi eletti. E pubblicizzati come il cioccolato. Ma che dignita' ?
Gentile Casali (Ivaldo e' un nome bellissimo, ma richiama a un'epoca aristocratica di borghesia, che purtroppo la comunicazione sputtanesca, ha infangato), dicevo che il Conad […]
Questi politici pagati da noi cittadini, che dovrebbero curare i nostri interessi, diventano i nostri nemici. E poi si stupiscono che ci vada sempre meno