Plastic e sugar tax: tutti gruppi per il rinvio, ma divisi sui motivi

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Benché il Decreto Rilancio del Governo le abbia rinviate al 2021, plastic e sugar tax fanno discutere centrosinistra e centrodestra. A dar fuoco alle polveri due risoluzioni, una a firma di Matteo Rancan (Lega) e l’altra di Lia Montalti (Pd), con obiettivi analoghi (lo slittamento di dodici mesi delle due tasse, come già fatto dal governo), ma diverse premesse. Per il centrodestra, infatti, sugar e plastic tax sono sbagliate a prescindere, mentre il centrosinistra non smentisce le scelte del governo, ma chiede aggiustamenti.

“Coronavirus o no, plastic e sugar tax sono vessatorie per il tessuto imprenditoriale del nostro territorio”, attacca Rancan, a cui fa eco il collega Gabriele Delmonte.

“Il rinvio al 2021 delle due tasse deve essere occasione per rivedere alcuni aspetti di queste tasse coinvolgendo il mondo economico e quello ecologista”, replica Montalti che ricorda come già in occasione dell’introduzione di plastic e sugar tax l’Emilia-Romagna avesse avanzato perplessità e non solo per le ricadute economiche. “L’obiettivo è incentivare le azioni virtuose, favorendo investimenti in materiali innovativi e mettendo al bando quelli che hanno grande impatto ambientale”, sottolinea la consigliera, che ricorda le “buone prassi” introdotte nella scorsa legislatura regionale in Emilia-Romagna. “Il Covid non può essere la scusa per rinunciare alla svolta ecologista, ma bisogna farlo bene: la sostenibilità non è un costo, è un modo per far crescere il territorio”, sottolinea la dem.

Tesi ripresa anche da Igor Taruffi (ERCoraggiosa) che ribadisce l’importanza di accompagnare la filiera dell’imballaggio a una transizione per abolizione o forte riduzione della plastica nelle confezioni. “L’emergenza climatica c’era prima del Covid, c’è durante il Covid e ci sarà dopo il virus: la pandemia passerà, ma l’emergenza climatica resterà”, taglia corto Taruffi, che ribadisce l’importanza di una transizione ecologica.

Soddisfatta del rinvio al 2021 e delle ragioni addotte dalla maggioranza anche Giulia Pigoni (lista Bonaccini).

“Un sistema di ecotasse può orientale il sistema della produzione e del consumo in modo ecologicamente sostenibile”, sottolinea Silvia Zamboni (Europa Verde) che, riferendosi implicitamente a “Generazione Greta”, afferma che sono in primo luogo le nuove generazioni (“Quelle a cui lasceremo questo pianeta”) a chiederci di non arretrare sulla transizione ecologica.

Una bocciatura netta delle due imposte introdotte dal governo Conte viene da Giancarlo Tagliaferri (Fdi) per il quale palstic e sugar tax vanno semplicemente abolite. “E’ l’unica modifica che possiamo accettare”, incalza il consigliere di Fdi, che ricorda come già esistano imposte sulla plastica, come quella versata al Consorzio Nazionale Imballaggi e poi stornate ai Comuni. “Queste imposte gravano sui produttori e sui consumatori e deprimono la nostra economia: introdurre nuove gabelle è un suicidio industriale”, incalza Tagliaferri, che sfida il Pd: “Visto che ammettete le ricadute negative sull’economia, perché non chiedete anche voi che plastic e sugar tax siano semplicemente abolite?”. Pollice verso su ogni nuova tassazione su plastica e zucchero anche da Michele Barcaiuolo (Fdi) che invita a ribaltare il modo di lavoro: non nuove tasse, ma incentivi per le aziende del settore plastica-zucchero che si convertono a metodi produzione e a prodotti a basso impatto ambientale.

Dal canto suo Silvia Piccinini (M5s) difende le due imposte introdotte dal governo e critica sia il centrodestra sia il centrosinistra: “Sono tasse presenti anche in altri Paesi e segnalano attenzione alle future generazioni”.