“Abbiamo fatto qualche passettino in avanti, per qualcuno non è sufficiente ma non possiamo fare di più”, ha detto il presidente del Consiglio, parlando delle aperture contenute nel dpcm. “Sono il primo che vorrebbe allentare le misure però per adesso dobbiamo ancora procedere così”, ha aggiunto.
Il premier ha risposto alle domande dei giornalisti a Piacenza dicendo che “dall’inizio abbiamo agito con prudenza e cautela, abbiamo preso decisioni anche in poche ore ma questo non significa che le prerogative del Parlamento non siano state rispettate. Siamo riusciti in un contesto molto difficile a confezionare un percorso rispettando tali prerogative”. “La cintura rossa del lodigiano ha compreso poi quella di Piacenza un territorio che ha vissuto una sofferenza su tutti i livelli anche quello psicologico e che ora merita gesti di attenzione da parte dello Stato, insieme lavoriamo anche per le altre province colpite della Lombardia”.
Nell’incontro con il presidente Bonaccini e il Ministro De Micheli il premier ha riferito di aver messo a punto un “progetto ambizioso per lanciare la sanità, le infrastrutture e l’agricoltura, all’interno del qual è previsto un primo ospedale post covid e un ospedale militare, tutto per dare un segno di rilancio a questo territorio ferito”, ha detto Conte. Ad una domanda sulla Fase 2 il premier ha detto che si monitorerà la curva del contagio per 14 giorni, “ma siamo sempre disposti a rivedere le nostre riflessioni. Prima dobbiamo escludere lo sbalzo della curva, se è favorevole procederemo con le riaperture” – e ribadisce – “questo governo non gode nel tenere la comunità e il comparto produttivo in sofferenza, purtroppo non siamo nelle condizioni per riaprire, ci confrontiamo con la comunità scientifica, se allentassimo le misure la curva riprenderebbe a risalire e sarebbe un disastro per tutti”.
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