Venerdì 21 febbraio “Conta che ti conto nella Notte del Racconto” alla Casa delle storie di Reggio

Casa delle Storie pubblico

Alla Casa delle Storie di Reggio, in via Sergio Beretti 24/D, prosegue a pieno ritmo la prima edizione del progetto Show – SaveHumanityOpenWor(l)d realizzato (nell’ambito del bando europeo Shaping Fair Cities) dal Teatro dell’Orsa con la collaborazione di ReMida, Dimora D’Abramo, Reggio Film Festival e Istoreco.

Il prossimo appuntamento, che funge anche da prologo a Reggionarra, è la Notte dei Racconti, in programma venerdì 21 febbraio alle 21 con un evento di narrazione intitolato “Conta che ti conto nella Notte del Racconto”: nell’anno del centenario di Loris Malaguzzi e di Gianni Rodari parte proprio da Reggio un invito e un ascolto all’Italia, all’Europa, al mondo per riscoprire il valore e la magia del racconto.

“C’è una scintilla antica che si accende ogni volta che si racconta una storia, che la si legge con qualcuno, che le si dà corpo con la voce. Questo accadrà a partire da Reggio, nello spazio intimo di ogni casa, e negli spazi pubblici di alcune scuole e biblioteche e alla Casa delle Storie”, spiega l’ideatrice del progetto Monica Morini: “Abbiamo tutti bisogno di ritrovarci sotto un tetto di storie, di allenare la nostra umanità, dentro la relazione d’ascolto. Ogni azione culturale è una piccola rivoluzione. Abbiamo bisogno di rivoluzioni che aprano pacificamente i confini delle case. Lo spazio sacro, dalla notte dei tempi, si accende intorno a un fuoco di storie”.


Le storie, ha aggiunto la Morini, “tessono ponti tra cielo e terra, sono binocoli che fanno intravedere l’invisibile, chiamano mondo, riuniscono i vivi, ci allenano al tutto possibile. Le storie vogliono attenzione, si aprono nel buio dell’ascolto, generano meraviglia, sono semi di “fantastica” e crescono solo se annaffiate in un terreno libero dalle potenti interferenze di cellulari, computer e televisori. Per questa notte, in ogni casa, ogni schermo si spegnerà, si farà muto: un rito nuovo, disobbediente ci chiama a invitare amici nel cerchio dell’ascolto, saremo connessi ma con i serbatoi di memoria e immaginazione di cui siamo fatti”.

“Tutti possono raccontare, attingendo al patrimonio orale che abbiamo ereditato. Ci vuole “l’orecchio acerbo” per ascoltare, un orecchio che si fa stupire dal suono delle parole. Uno sguardo che abbraccia il nostro pianeta, le storie di terra, di alberi, di stelle. Un ronzare di parole che ci fa vivi. Quale memoria vi lega alla Terra? La memoria condivisa è parte della magia di questa notte. Alla Casa delle Storie useremo un antico gioco dell’oca in caselle di vita per aprire alla partecipazione di tutti i presenti. Molte città stanno aderendo in Italia e all’estero, è potente e ricostituente ristabilire la rete del racconto: non virtuale, ma tra esseri umani che si riconoscono, si ascoltano e si accendono di storie”.

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Ciascuno può partecipare registrando un messaggio vocale con una filastrocca nella lingua che preferisce (italiano, dialetto, lingua straniera o inventata), specificando alla fine il proprio nome e la città di provenienza, e inviandolo al 320-7681111 oppure via mail a laboratorio.rodari@comune.re.it.

 Si potrà così contribuire a creare il Golden Record per orecchio acerbo.