Canzoni brigatiste al circolo Arci di Reggio, il Pd: oltraggio a vittime del terrorismo non è show. Fi porta il caso in Parlamento

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Scrive in una nota Massimo Gazza, segretario del Pd provinciale di Reggio Emilia in merito al concerto del primo maggio al circolo Arci il Tunnel della Gang P38, tra bandiere delle Brigate rosse e canzoni con rifermenti agli omicidi degli Anni di Piombo, in particolare all’assassinio nel ’78 dell’allora presidente della Dc, Aldo Moro: “In merito all’esibizione della band P38 al circolo Arci Tunnel il Partito democratico esprime ferma condanna per i contenuti espressi che rimandano a una delle pagine più buie della storia recente del nostro territorio e del Paese.

Non è in discussione la libertà di opinione e di espressione, valori costituzionalmente garantiti per cui tanti reggiani e italiani hanno dato la vita e di cui custodiamo le lezioni esemplari. La diffusione di messaggi e simboli riconducibili agli Anni di Piombo e alla stagione del terrorismo, di qualunque colore sia, è da esecrare senza esitazione e non è accettabile che venga mascherata sotto la copertura della libertà del gesto artistico, della provocazione intellettuale e delle istanze antagoniste.

L’oltraggio alle vittime del terrorismo non è show, non è spettacolo, è una intollerabile diffusione di idee regressive e pericolosissime. È un messaggio che ferisce la storia di Reggio Emilia e sulla cui condanna non ci devono essere tentennamenti.

Al circolo Arci Tunnel che ha accolto l’evento chiediamo di ospitare una riflessione pubblica sul fenomeno brigatista e sugli anni del terrorismo, sia sul piano locale che nazionale, i ragazzi, i tanti ragazzi che frequentano il circolo devono sapere che il 9 maggio del 1978 in via Caetani all’interno della Renault 4 non c’era solo il corpo di Aldo Moro, ma c’erano tutti gli italiani che hanno a cuore la libertà e la democrazia. Alle idee potenzialmente ammorbanti si risponde con le idee costruttive.

Cogliamo l’occasione per esprimere vicinanza ai famigliari delle vittime del terrorismo che per queste vergognose rievocazioni vedono riacutizzarsi il loro dolore”.

E in merito alle vittime del terrorismo, in questo caso di quelle che si definirono le Nuove Brigate rosse, ha espresso il proprio pensiero sui social, Lorenzo Biagi, figlio di Marco, il giuslavorista assassinato a Bologna il 19 marzo 2002.”Le cose più schifose a mio parere sono due. La prima è che il titolare di questo locale che li ha invitati li ha pure difesi in seguito alla loro esibizione (in 3 col passamontagna per cercare di non farsi riconoscere ) dicendo che è solo una provocazione la loro e che c’è di peggio. La seconda cosa schifosa è che non è la prima volta che questo ‘gruppo’ viene invitato nei locali ad esibirsi”.

Nel frattempo, per quanto riguarda la stretta cronaca, la Digos sta svolgendo accertamenti su quanto accaduto il primo maggio nel locale Arci il Tunnel di via del Chionso a Reggio Emilia.

La vicenda finisce in Parlamento. Il senatore Enrico Aimi, esponente del partito guidato da Silvio Berlusconi, sulla vicenda del concerto al Circolo Arci fa un’interrogazione parlamentare rivolgendosi al ministro della Cultura e a quello dell’Interno: “Da autorevoli fonti si apprende che domenica primo maggio, giorno della Festa dei Lavoratori, sul palco del Circolo Arci Tunnel a Reggio Emilia si è esibita una band di estrema sinistra con canzoni che definire “provocatorie” è solo un pallido eufemismo.

Sul palco è stata esposta la bandiera delle brigate rosse e sono state eseguite canzoni con messaggi molto violenti e pericolosi: una di queste inneggiava al delitto di Aldo Moro e rievocava gli anni di piombo, una delle pagine più nere e terribili della nostra storia.
Il presidente dell’Arci locale ha minimizzato la questione, bollando l’iniziativa come dissacrante e provocatoria. In realtà, a parere di chi scrive, la sola esposizione della bandiera delle brigate rosse avrebbe dovuto mettere in allarme gli organizzatori, interrompendo tempestivamente lo spettacolo;

Peraltro il presidente provinciale dell’Arci si è dissociato dall’iniziativa affermando sulla stampa che si stanno valutando provvedimenti (come, per esempio, lo scioglimento del direttivo del Circolo Arci Tunnel);

Tali fatti hanno suscitato sgomento e indignazione a qualunque livello;

Da normativa vigente un circolo Arci è un’associazione senza fini di lucro fra persone che vogliono promuovere insieme un’attività culturale, ricreativa, di solidarietà;
Tra gli intenti dell’Arci, come recita lo Statuto nazionale, vi è l’affermazione della cultura della legalità e la lotta alle mafie, a tutte le criminalità organizzate, alla corruzione e agli abusi di potere, anche attraverso l’uso sociale dei beni confiscati. Tra le attività che l’Arci può perseguire, sempre da Statuto nazionale, vi sono quelle legate alla organizzazione e gestione di attività culturali, artistiche o ricreative di interesse sociale, incluse attività, anche editoriali, di promozione e diffusione della cultura e della pratica del volontariato e delle attività di interesse generale. Pertanto è da ritenersi che anche gli spettacoli promossi e organizzati dall’Arci debbano essere valutati dal direttivo nei contenuti e nella forma, affinché possano rispondere pienamente ai principi dello Statuto nazionale;

Si chiede di sapere

Se sia a conoscenza di quanto accaduto e se intenda acquisire elementi conoscitivi in relazione a quanto esposto in premessa;
Se intenda adottare iniziative di competenza, anche di carattere normativo, affinché tali episodi non abbiano a ripetersi, intervenendo con norme maggiormente stringenti e chiare riguardanti il Terzo settore, e nello specifico per quanto attiene i contenuti promossi e diffusi per il tramite di associazioni;

Se si intenda altresì intervenire, dal punto di vista normativo, per inasprire le sanzioni nei confronti di coloro che inneggiano al terrorismo, in ogni sua forma e manifestazione, oltraggiando e offendendo la memoria di chi ha perso la vita per mano di organizzazioni terroristiche”.

(Nella foto una delle immagini usate dalla band, la Renault rossa di via Caetani)



C'è 1 Commento

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  1. Michele San Pietro

    Concordo pienamente con il PD, la liberta’ di espressione non comprende quella di esaltare il terrorismo e le dittature, né tantomeno quella di esibirsi coprendosi il volto. Mai più una schifezza del genere!


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