Discoteca Arci Tunnel, concerto con bandiere delle Brigate rosse e riferimenti al delitto Moro (video)

reggio_emilia_art

Reggio Emilia Identitaria, un movimento di destra e sovranista, sulla propria pagina Facebook denuncia che il 1° maggio scorso nella “nota discoteca Arci Il Tunnel di Reggio Emilia è andata in scena una indegna performance di un gruppetto di adolescenti che si autodefiniscono “trapper brigatisti”.

Questi musicanti d’avanguardia, la banda “musicale” P38 hanno proposto come scenografia questo omaggio ai “padri nobili” degli Anni di piombo, a cui molti di loro non a caso Reggio diede i natali. Alcuni dei partecipanti alla “Festa Dell’Unità comunista” (questo il nome della serata) però non ci sono stati e hanno segnalato quanto stava avvenendo per poi prenderne le dovute distanze”.

Ovviamente Reggio Emilia è una città molto sensibile alla sventura e tragedia degli Anni di piombo, visto che proprio nel cuore del suo centro storico, in via Emilia San Pietro, sotto i portici, sul finire degli anni Sessanta nacque il noto “appartamento”, luogo di incontro di molti ragazzi con la passione accesa per la politica, ma anche fucina di futuri brigatisti, tra i quali Alberto Franceschini, Prospero Gallinari, Fabrizio Pelli e Roberto Ognibene, solo per citare alcuni dei nomi che divennero tristemente noti e sinonimo di morte e sangue versato.

La band che si è esibita il primo maggio nel locale Arci Tunnel di via del Chionso, nell’ambito della Festa dell’Unità Comunista, è un gruppo rap di estrema sinistra che noto come “P38”, in una loro canzone, emergono inoltre macabri riferimenti allo statista e presidente della Democrazia cristiana, Aldo Moro, assassinato dai brigatisti nel 1978, il cui corpo venne ritrovato nel bagagliaio di una Renault rossa in via Caetani a Roma.

Continua il post di Reggio Emilia Identitaria: “La cittadinanza reggiana chiede una ferma condanna da parte dell’intera amministrazione comunale e la chiusura del locale che ha permesso un tale scempio, nella totale mancanza di rispetto verso i familiari dei caduti per mano brigatista”.

E conclude: “Solo nel novembre 2020 il sindaco Luca Vecchi fu vittima di una lettera minatoria da parte delle “nuove brigate rosse”, vicenda che alla data attuale ancora non è stata chiarita. Questo è l’ultimo di una lunga serie di sinistri cortocircuiti tra “compagni” di fronte i quali non si può altro fare che sorridere e compatire. È però giunta l’ora di passare dallo stracciamento delle vesti arcobaleno alle denunce e alle condanne, e che questi baby terroristi rossi e tutti i loro compari ricevano il chiaro messaggio che a Reggio non sono i benvenuti”.



Ci sono 2 commenti

Partecipa anche tu
  1. Matteo

    Insomma, per lei tutto giustifica tutto, compreso il fatto che ci si esibisca cammuffati e si inneggi a un gruppo di terroristi assassini che hanno insanguinato l’Italia e a dittature brutali, sanguinarie e oscurantiste come la Corea del Nord e la fortunatamente defunta Unione Sovietica… al suo posto io andrei in giro solo di notte per la vergogna.

  2. Giulio

    Sono d’accordo con la Performance❤️❤️👍🇰🇵
    In uno stato che ha piazzato bombe per 15 anni nelle piazze, creato gruppi paramilitari anticomunisti, in uno stato dove un’organizzazione rivoluzionaria si cosciente di tentati colpi di stato come quello di Borghese nel 1970 eccetera, sono molto più contento di quella bandiera che di qualsiasi bandiera di qualsiasi partito politico, fuorché l’unico trascurato e represso realmente da tutta la politica, ovvero potere al popolo. Chi sa perché questi fascisti sono nati massacrando gli operai del biennio rosso, poi sono diventati braccio armato dello stato in qualsiasi evenienza, pure nei contesti più piccoli come le occupazioni abitative di Casalbruciato che dopo gli sgomberi venivano presidiate da fascisti armati assoldati per 15mila lire dalla DC, poi diventano i fautori di stragi su stragi. Oh nooo ma queste Br hanno rapito ucciso BLA BLA BLA va bene destristi che pure quando cercate di pulirvi le mani dall’eredità storica che avete, non ci riuscite. Me li immagino sti qua che si mangiano le mani perché ora i ragazzini, presi dalla rabbia per il tradimento contro un’intera generazione a cui era stato promesso di tutto, al posto di rinchiudersi in visioni reazionarie, si aprono a quegli anni dove avevano paura a privatizzare un’attività statale che rischiavano i morti. Fate bene a fare articoli terrorizzanti, perché obiettivamente il socialismo per voi è rimasto un pericolo. Io odio incitare alla violenza eh, e infatti non ci tengo a farlo; ma più rispetto a loro che ai fascistelli rosiconi che hanno criticato il fatto (aspettavano solo questo così possono uscire dalle loro tane)


I commenti sono chiusi.