“Certificazioni verdi” per visite alle Cra in ER

visita anziani Cra

Dopo il via libera a livello nazionale, la Regione Emilia-Romagna ha recepito e integrato l’ordinanza ministeriale dell’8 maggio scorso – in vigore fino al prossimo 30 luglio – relativa alle modalità di accesso e di uscita di ospiti e visitatori alle strutture residenziali e alle case residenza per anziani della regione.

Per l’ingresso di visitatori, familiari o volontari sarà necessario utilizzare la “certificazione verde Covid-19”, il documento che attesta il completamento (nei sei mesi precedenti) del ciclo vaccinale contro il virus Sars-CoV-2 o la guarigione (sempre nei sei mesi precedenti) dall’infezione da nuovo coronavirus , oppure l’effettuazione di un test molecolare o antigenico rapido per la ricerca del virus eseguito nelle 48 ore precedenti e che abbia avuto esito negativo.

In Emilia-Romagna le attestazioni sono reperibili secondo le modalità previste dalle aziende sanitarie, come il Fascicolo sanitario elettronico, la posta elettronica certificata o gli ulteriori canali attivati dalle aziende sanitarie stesse. Le certificazioni andranno solamente esibite – quindi non consegnate definitivamente – ai soggetti incaricati delle verifiche.

Come sottolineato nella comunicazione inviata dall’assessorato regionale alle politiche per la salute alle strutture interessate, ferme restando le regole introdotte il direttore sanitario o l’autorità sanitaria competente (in base allo specifico contesto epidemiologico) potranno comunque adottare misure precauzionali più restrittive, se ritenute necessarie a prevenire possibili trasmissioni dell’infezione.

“Abbiamo, sin dall’autunno, più volte incontrato i gestori delle strutture per anziani cercando di mettere a disposizione tutti gli strumenti necessari per poter riavviare gli incontri”, hanno spiegato la vicepresidente della Regione con delega al welfare Elly Schlein e l’assessore regionale alle politiche per la salute Raffaele Donini: “Ora che la vaccinazione sta procedendo e in Emilia-Romagna si è arrivati a coprire la stragrande maggioranza degli ospiti e del personale, l’ordinanza ministeriale ufficializza definitivamente la riapertura, pur nelle condizioni indicate. La cura, la vicinanza fisica e l’affetto sono una medicina essenziale per le persone più fragili, per età o condizioni di salute: adesso ci sono davvero tutte le condizioni per riaprire le porte”.

Le disposizioni dell’ordinanza valgono per tutte le strutture residenziali e le strutture residenziali socio-assistenziali. Per quanto riguarda le realtà per la “riabilitazione e lungodegenza post-acuzie”, invece, si applicano le disposizioni già in atto per la rete ospedaliera. Diverso il caso degli hospice, che accolgono pazienti in fase avanzata di malattia con grave invalidità fisica e fragilità emotiva: in queste strutture sarà data continuità alle modalità di accesso finora applicate per assicurare la cura, l’assistenza e l’essenziale vicinanza affettiva dei familiari: le visite, dunque, saranno concesse 24 ore su 24.

Durante gli incontri, in ogni caso, sarà obbligatorio sia per i visitatori che (compatibilmente alle condizioni cliniche e tollerabilità) per gli ospiti utilizzare dispositivi medici o di protezione delle vie aeree in base al livello di rischio, maggiormente filtranti (FFP2 o superiore, con esclusione delle maschere filtranti facciali con valvola).

Ci potrà essere contatto fisico tra visitatore e familiare (in possesso della “certificazione verde Covid-19”) e tra ospite e paziente vaccinato – o con infezione superata negli ultimi sei mesi – in particolari condizioni di esigenze relazionali e affettive, a meno che non ci siano diverse (e motivate) indicazioni della direzione sanitaria, oppure del referente medico o del medico curante (ad esempio nel caso di ospiti con controindicazioni alla vaccinazione).

Si cercherà inoltre di favorire la ripresa delle uscite programmate degli ospiti e dei rientri in famiglia, sulla base di una specifica regolamentazione che dovrà tener conto delle condizioni dell’ospite (situazione clinica e stato vaccinale) e prevedere la formalizzazione di un patto di reciproca responsabilità.

Sarà inoltre abolita la quarantena in ingresso e il test iniziale per gli inserimenti dei nuovi ospiti con protezione vaccinale completa o guariti dall’infezione da non più di sei mesi. Il test iniziale sarà invece mantenuto per i nuovi ospiti con protezione vaccinale parziale. Per i nuovi ospiti non vaccinati, invece, resta previsto un periodo di quarantena iniziale di 10 giorni, con test all’ingresso nella struttura e dopo i 10 giorni e la programmazione tempestiva della prima dose di vaccino. Rimangono previsti per tutti gli screening periodici.

Nel documento regionale si sottolinea, infine, la necessità di mantenere valide le norme di prevenzione generali già in uso e confermate dall’ordinanza (adozione di check-list pre-ingresso, compilazione accurata del registro dei visitatori, rigoroso rispetto delle norme igienico-sanitarie individuali): con l’arrivo della bella stagione saranno privilegiati gli incontri negli spazi esterni, prestando la massima attenzione al frequente ricambio d’aria e alla sanificazione dei locali nel caso di accesso all’interno della struttura.