Dopo i memorabili allestimenti di "L’Uomo, la bestia e la virtù" e "Sei personaggi in cerca d’autore", Carlo Cecchi torna a Pirandello con "Enrico IV", che andrà in scena mercoledì 24 e giovedì 25 gennaio alle 20.30 al teatro Ariosto di Reggio.
L’opera porta in scena i grandi temi della maschera, dell’identità, della follia e del rapporto tra finzione e realtà. Lo spettacolo narra la vicenda di un uomo, un nobile dei primi del Novecento, che da vent’anni vive chiuso in casa vestendo i panni dell’imperatore Enrico IV di Germania (vissuto nell’undicesimo secolo): prima per vera pazzia, poi per simulazione e infine per drammatica costrizione.
“Enrico IV” fu scritto per Ruggero Ruggeri, il “Grande Attore” del primo Novecento. Dopo di lui molti altri si sono cimentati con questo monumento alla "Grandattorialità": Carlo Cecchi ha riscritto, sfoltito e convertito a tratti in pièce (tragi)comica uno dei più noti testi pirandelliani.
"Prima di tutto ho ridotto drasticamente molte delle lunghissime battute del Grande Attore; conseguentemente gli altri personaggi acquistano un rilievo che spesso, soverchiati dal peso delle battute del protagonista, rischiano di perdere. In alcuni dialoghi ho “tradotto” la lingua dell’originale in una lingua teatrale a noi più vicina. E ho fatto della follia e della recita della follia di Enrico IV, che nell’originale ha una causa clinica un po’ banale, una decisione dettata da una sorta di vocazione teatrale: non per nulla il teatro, il teatro nel teatro e il teatro del teatro sono i veri temi di questo spettacolo".
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