Scrive il leader del Terzo Polo e di Azione, Carlo Calenda: “Nel dibattito surreale su cosa debba fare la sinistra per rappresentare i più deboli si dimenticano le basi: la ricostruzione del welfare, a partire da istruzione e sanità. Non coprire più le fragilità dello Stato con i bonus ma riformarlo. Non dare sussidi ma istruzione.
Invece tutto si riduce a Conte vs Calenda. Il programma 5S non protegge perché non emancipa. Non è equo perché distribuisce soldi anche a chi non ne ha bisogno (110%). E inseguirlo sui bonus ai diciottenni non convince neppure i diciottenni. Parlate di programmi, non semplificate.
Le etichette celano grandi fregature. Vi ricordate “l’acqua pubblica”? 2.300 società, 83% pubbliche, incapaci di fare investimenti, trasformate in poltronifici e la peggiore rete idrica del mondo. Occorre un dibattito serio su come si correggono le ingiustizie sociali, non slogan”.
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Ciao Loredana amica mia, mi mancherai !
“…il piacere della scoperta che si misura con il suo avanzare fisico creando personali mappature e reinvenzione dei luoghi; il suo rapporto con le architetture […]
"ma Amico di chi" ? C'e' Costa per te! "No grazie, siamo a posto". Scrivi Mammi oppure ancor meglio "Mamma Mia!!!!!!"