Bologna, la torre Garisenda sarà restaurata entro il 2028

restauro torre Garisenda Bologna progetto – CoBO

Il sindaco di Bologna Matteo Lepore, nel corso di una conferenza stampa convocata per illustrare i lavori di restauro della torre Garisenda, chiusa dal 2023, ha annunciato che secondo le previsioni le operazioni di messa in sicurezza della torre medievale termineranno nel 2028.

La torre Garisenda, insieme a quella degli Asinelli, è monitorata costantemente dal Comune di Bologna da moltissimi anni, con il supporto dell’Università di Bologna e di comitati tecnico-scientifici che si sono succeduti nel tempo. Lo studio dell’incremento della pendenza della torre verso est/sud-est si fonda sulle prime misurazioni scientifiche effettuate all’inizio del Novecento e poi aggiornate, con una periodicità oggi molto ravvicinata, dal Dicam della facoltà di Ingegneria dell’Alma Mater.

La torre è stata oggetto di un intervento di consolidamento alla fine degli anni Novanta. In anni più recenti, a partire dal 2010, è stata accertata la presenza di fenomeni di forte deterioramento e instabilità alle lastre di selenite che partecipano alla composizione del tronco di base, e sono state aumentate le indagini sui materiali e sulle caratteristiche geometriche del basamento.

Gli studi effettuati hanno permesso di concludere che l’incremento di pendenza della torre è dovuto a due fattori: deformazioni del terreno di fondazione e un degrado della struttura muraria del basamento in tutte le sue componenti – i paramenti interno ed esterno in selenite e il conglomerato costituente il riempimento del sacco – che necessitano di consolidamento.

Dal 2020 al 2021 sono stati effettuati interventi urgenti mirati a incrementare la capacità portante del basamento e sono stati progettati ulteriori interventi di salvaguardia.

Nel novembre del 2023 tutte le attività in corso sono state sospese dal comitato tecnico-scientifico che individuò, in alcuni cedimenti anomali dello spigolo sud-ovest della torre, il segno di un grave pericolo incipiente. Subito dopo, l’area interessata dal potenziale crollo è stata perimetrata e messa in sicurezza con una cinturazione di contenimento alta sei metri formata da container a doppio livello nel tratto da via San Vitale fino all’incrocio di via Rizzoli, passando per via Zamboni e via de’ Giudei, e da una doppia rete paramassi dal lato della chiesa di San Bartolomeo e della torre degli Asinelli.

Il progetto



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