Bassa bolognese. Portata del fiume Reno ridotta dalla siccità, prelievi dagli invasi del Reno Vivo per l’irrigazione

invaso RenoVivo

Giovedì 23 giugno il tavolo tecnico attivato dalla Regione Emilia-Romagna per analizzare la situazione dei comuni della bassa bolognese (Argelato, Baricella, Bentivoglio, Budrio, Castel Maggiore, Castello d’Argile, Galliera, Malalbergo, Molinella, Pieve di Cento, San Giorgio di Piano e San Pietro in Casale) alla luce dello scenario di siccità che sta interessando il bacino padano ha accertato l’assenza di problemi per quanto riguarda l’approvvigionamento di acqua potabile per la popolazione.

Qualche criticità, invece, è emersa sul fronte dell’irrigazione agricola: la ridotta portata del fiume Reno, infatti, non consente di prelevare acqua alla chiusa di Casalecchio per soddisfare le esigenze irrigue di quei territori. Allo stesso tempo, però, i comuni bolognesi si sono trovati concordi sull’opportunità di non ricorrere – almeno per il momento – a rilasci dal bacino di Suviana nel fiume Reno, preservando così la risorsa idrica per eventuali momenti di maggiore difficoltà.

La soluzione individuata per assicurare continuità all’irrigazione nel comparto agricolo, dunque, prevede il ricorso a rilasci di acqua dagli invasi del Reno Vivo, situati a Pontecchio Marconi, secondo modalità che saranno regolamentate tramite un accordo tra il Consorzio della bonifica Renana e il Consorzio della chiusa di Casalecchio.

Questo piano consentirà sia di soddisfare le esigenze attuali del territorio bolognese che di garantire l’immissione di quantitativi di acqua nel canale Navile, in quantità sufficienti a tutelare gli equilibri ambientali. Atersir (l’Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi idrici e i rifiuti), come da accordi presi nel corso della cabina di regia regionale per la siccità, ha già inoltrato a tutti i comuni della bassa bolognese lo schema di ordinanza per il risparmio idrico, fondamentale in questa fase emergenziale per limitare gli usi non indispensabili dell’acqua.