Azione per Reggio: riapriamo il dibattito sulla diga di Vetto

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Scrivono in una nota il portavoce di Azione per Reggio Antonio di Nuzzo e il segretario Marco Cassinadri: “Azione Reggio Emilia intende portare all’attenzione delle competenti autorità il grave problema della mancanza d’acqua nella nostra provincia (problema accentuato dalla siccità degli ultimi mesi), considerato che ormai non si tratta solo di un problema contingente ma di una vera e propria emergenza strutturale; emergenza che è il frutto di anni di immobilismo e che, già oggi, richiederebbe interventi risolutivi.

Il problema della mancanza d’acqua non riguarda solo gli agricoltori, ma tutti i cittadini a cui viene “presentato il conto” in termini sanitari (a causa di canali in cui spesso stagnano acque putride), economici (a causa del consumo dell’energia necessaria a pompare acque dal Po) e ambientali (con l’abbassamento del livello delle falde e la scarsa qualità delle acque pompate dal Grande Fiume).

Azione Reggio Emilia prende atto delle proposte formulate circa la creazione di invasi nelle cave ma, contemporaneamente, non ignora che su questa soluzione non tutti sono d’accordo sulla sua efficacia; gli invasi, inoltre, presentano risvolti tecnicamente criticabili e poco sostenibili dal punto di vista economico e ambientale.
Detto questo, Azione Reggio Emilia ritiene che debba essere data maggiore attenzione ad ipotesi alternative come quella della costruzione della diga di Vetto, attraverso una valutazione approfondita e una comparazione costi/benefici nei confronti di tutte le ipotesi di costruzione attualmente in campo.

Riteniamo infine che il tema debba essere sgomberato da pregiudizi ideologici e che i sindaci, in un’ottica propositiva di soluzione del problema, debbano prendere posizione muovendosi come parte attiva nel raccogliere tutte le opinioni dei cittadini, onde evitare spiacevoli atteggiamenti di pregiudiziale ostracismo; ostracismo che è stato rivolto anche verso il comitato pro diga di Vetto che fino ad oggi ha raccolto oltre 5.000 firme e che ,forte di queste firme, è intenzionato a far sentire la propria voce presso la Regione Emilia Romagna”.