Azione: il report della Dia, a Reggio la ‘ndrangheta non è sconfitta

cassinadri

Sostiene il segretario provinciale di Azione a Reggio Emilia, Marco Cassinadri: “Il report semestrale della Dia ha nuovamente sollevato il problema che da mesi abbiamo cercato di inserire nell’agenda politica della nostra provincia, le infiltrazioni della criminalità a Reggio Emilia.

Reggio Emilia si conferma che faccia ancora parte del quadrilatero della ‘ndrangheta insieme alle province di Mantova, Cremona e Piacenza e le problematiche emerse dal processo Aemilia non si sono risolte con il suo svolgimento, sono solamente diventate palesi e note.

Quella, ricordiamo nuovamente, era la punta dell’iceberg, perché però non continuiamo a parlare e a riflettere della parte sommersa e di come, ognuno per le proprie competenze e possibilità, la debba combattere?

Le mafie sottraggono non meno di 150 miliardi annui al bilancio dello Stato. Siamo una delle regioni più ricche: davvero questo non ci preoccupa? E quanto sottraggono le mafie all’economia sana?

Oggi, con le problematiche di scarsa liquidità e caro bollette è indubbio che il pericolo di un aumento indiscriminato di pratiche usuraie sia stato chiaro fin dall’inizio della pandemia.

Chiaro a tutti le cause dell’usura quali ad esempio il sovra indebitamento, ovvero il superamento eccessivo e prolungato nel tempo delle uscite rispetto alle entrate economico-finanziarie tipico dell’attuale situazione economica.

Diciamo chiaramente chi sono gli usurai e quali sono i veri rischi che possono derivare dall’entrare in relazione con loro.

Esiste l’usuraio di quartiere, un soggetto che presta denaro a singoli, famiglie e soggetti che svolgono attività economiche di ridotte dimensioni.

Esiste l’usuraio mafioso che opera in modo organizzato con l’obiettivo di prestare denaro al fine di impossessarsi di aziende e attività commerciali, inquinando in questo modo l’economia sana. Gli usurai mafiosi – avvalendosi anche della complicità di imprenditori, liberi professionisti, persone che operano nel mondo bancario e finanziario – offrono denaro con procedure rapide ma ad interessi elevati, chiedendo a garanzia scritture private, procure di vendita, cessioni di quote di aziende e polizze assicurative.

Settori come alberghi, ristoranti, bar, be & breakfast e case di vacanze sono le attività che fino a ieri l’Organismo di monitoraggio, guidato dal Vicecapo della Polizia di Stato, ha indicato come le più a rischio.

Purtroppo l’attuale situazione ne ricomprende tante altre e questo non è certo positivo.

Ricordiamo che in ogni Prefettura è presente un referente, pronto a fornire informazioni e a dare un valido sostegno nella preparazione della domanda per accedere al fondo di solidarietà. La legge prevede che le associazioni e le organizzazioni di assistenza alle vittime del racket e dell’usura siano iscritte in un apposito elenco tenuto dalla Prefettura di competenza.

Invitiamo altresì le amministrazioni, o direttamente o tramite le rispettive unioni, ad attivare sportelli anche on line, che possano permettere di offrire un primo punto di contatto ed ascolto protetto, fornire assistenza legale e psicologica, fornire informazioni per prevenire il fenomeno del sovra indebitamento.

“Se non c’è legalità non ci sono diritti e doveri

Se non c’è legalità vale la legge del più… (forte, ricco, potente)

Se non c’è legalità non c’è la possibilità di premiare il merito

Se non c’è legalità i problemi non saranno mai risolti dai più competenti

Se non c’è legalità non c’è credibilità e fiducia in chi ti rappresenta

Se non c’è legalità non si può mettere tutti sulla stessa linea di partenza e lasciare che ognuno possa dispiegare liberamente il proprio potenziale e le proprie qualità

Se non c’è legalità non potrà mai esserci crescita economica inclusiva, sostenibile, ecologica ed etica

Se non c’è legalità tutti noi valiamo meno!

Se non c’è legalità tu vali meno!”.