Anche Reggio si mobilita contro la violenza alle donne, nel 2020 segnalati 226 casi

sindaco_conf

Giovedì 25 novembre ricorre la Giornata mondiale contro la violenza maschile sulle donne, designata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, che ha invitato i governi, le organizzazioni e le Ong a realizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica in quel giorno. Anche Reggio Emilia ricorda questa giornata, evidenziandone fra l’altro il significato di ricorrenza civile di valori quali coraggio, contrasto a regimi dittatoriali ed impegno politico. In questo stesso giorno, infatti, nel 1960 si consumò il brutale assassinio delle tre sorelle Mirabal, considerate esempio di donne rivoluzionarie per l’impegno con cui tentarono di contrastare il regime di Rafael Leónidas Trujillo (1930-1961), il dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell’arretratezza e nel caos per oltre 30 anni.

HANNO DETTO – Le iniziative e i dati sulla violenza sulle donne a Reggio Emilia sono stati presentati questa mattina, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte il sindaco Luca Vecchi e l’assessora Alle Pari opportunità Annalisa Rabitti. Erano presenti la presidente di Nondasola Silvia Iotti; la dirigente dei Servizi sociali Germana Corradini e Francesca Ghirri dell’Ufficio legale del Comune; Giovanna Fava del Forum Donne Giuriste; la consigliera di parità Francesca Bonomo; Maria Stella D’Andrea, medico legale, criminologa clinica, in staff alla Direzione Sanitaria dell’Azienda Usl di Reggio Emilia; Antonietta Cestaro dell’Ufficio scolastico provinciale; Maria Antonietta Murè, commissiario capo della Questura e Claudia Dana Aguzzoli, consigliera della Provincia di Reggio Emilia con delega alle Pari opportunità.

“Il femminicidio accaduto sabato scorso rappresenta un segnale di attenzione che ci spinge a rafforzare ulteriormente l’impegno e il lavoro che qui a Reggio Emilia, come rete di soggetti, portiamo avanti da anni – ha detto il sindaco Luca Vecchi – Tutti quanti, nessuno escluso, devono sentirsi impegnati nel proprio quotidiano e lottare contro la violenza sulle donne. Dalle agenzie educative alle famiglie, in qualsiasi campo occorre fare sempre di più per combattere questa piaga. Ringrazio l’Associazione Nondasola, gli attori istituzionali e del privato sociale ingaggiati nella causa, le forze dell’ordine, la magistratura. Purtroppo i mesi del Covid ci hanno consegnato dati e statistiche tutt’altro che incoraggianti. Le notizie di cronaca proprio degli ultimi giorni sono terribili, tanto da lasciare senza parole. Non bisogna però lasciarsi scoraggiare ma rilanciare una volta di più azioni e comportamenti che vadano nella direzione del raggiungimento della piena parità di genere e capaci di sconfiggere ogni tipo di violenza sulle donne”.

“La violenza sulle donne è un fatto strutturale e culturale e oggi, a pochi giorni dal femminicidio di Juana Cecilia, è ancora più importante essere qui per parlarne e agire insieme per contrastare questo fenomeno – ha detto l’assessora Annalisa Rabitti – I dati purtroppo sono preoccupanti ed è fondamentale continuare a mantenere alta la guardia, continuando a lavorare con impegno e cura quotidiana sulla sensibilizzazione del territorio grazie alle azioni promosse dalla rete locale rappresentata dal Tavolo interistituzionale di contrasto alla violenza maschile sulle donne”.

LE INIZIATIVE – In occasione di questa ricorrenza, l’Amministrazione comunale di Reggio Emilia mette in campo diverse iniziative per ricordare l’impegno quotidiano del territorio nel contrastare le discriminazioni di genere e la violenza maschile sulle donne.

Giovedì 25 novembre, alle ore 18.30 al cinema Rosebud, è in programma la proiezione del film di Diego Fried “La festa silenziosa”, thriller incentrato sulla violenza interpretato dall’attrice e attivista femminista Jazmín Stuart, che descrive una società travagliata che si interroga sul ruolo sociale delle persone, sulle logiche del dominio dell’uomo sulla donna e su un immaginario femminile che non si rassegna davanti alla violenza (ingresso a pagamento).

Lunedì 29 novembre ore 21 presso lo spazio creativo SD Factory (via Brigata Reggio 29), viene proiettato il docufilm “È successo una volta. Per la prevenzione della violenza maschile sulle donne”, un racconto libero ed intimo sulle relazioni sentimentali a partire dalle esperienze vissute da ragazzi e ragazze che abitano la nostra città a cura di Lorenzo Paglia, Bettina Zironi, Francesco Bassoli, Elena Zanichelli, Giorgio Nizzoli. Direazione artistica di Alessandro Scillitani – Associazione Cine Club Reggio, realizzato in collaborazione con Associazione Nondasola Centro Antiviolenza – Casa delle Donne, promosso dal Comune di Reggio Emilia con il sostegno della Regione Emilia-Romagna. L’appuntamento, presentato dall’attrice Valeria Perdonò, sarà l’occasione per illustrare l’avvio di un processo partecipato rivolto ai giovani che vede il coinvolgimento di Amnesty international Reggio Emilia, Associazione Nondasola, Valeria Perdonò del collettivo Amlet@, Sd Factory oltre ai servizi Pari opportunità e Officina educativa. La partecipazione alla serata è gratuita.

Un lavoro importante e inedito a cui l‘Amministrazione comunale sta lavorando e che vedrà i suoi esiti a breve, vede il coinvolgimento dello studio creativo Housatonic, che con i ragazzi e le ragazze del laboratorio Art Factory 33 – progetto di incontro tra creatività e fragilità che propone laboratori di illustrazione, scultura, Street Art e performance per persone con disabilità e/o disturbi psichici voluto da Reggio Emilia Città senza barriere – sta realizzando diversi materiali per migliorare la sensibilizzazione sul contrasto della violenza di genere a partire dal riferimento normativo internazionale della Convenzione di Istanbul. Il team di Housatonic, che ha sede a Bologna, è composto da facilitatori e designer che aiutano a semplificare la complessità integrando facilitazione, visualizzazione e progettazione, con l’obiettivo di rendere efficaci comunicazione e condivisione.

A queste iniziative, si aggiunge l’allestimento di una vetrina tematica al Piano terra della Biblioteca Panizzi. Da giovedì 25 novembre, e per tutta la settimana successiva, saranno esposti libri a tema conservati nella Biblioteca Panizzi e accessibili al prestito; a corredo una bibliografia in distribuzione agli utenti che è possibile scaricare dal sito www.bibliotecapanizzi.it- Sezione Vetrine e Bibliografie.

In concomitanza con il 25 novembre, inoltre, la fontana davanti al teatro Municipale Romolo Valli in piazza Martiri del 7 luglio verrà illuminata di rosso come simbolo di sensibilizzazione e di lotta alla violenza maschile contro le donne. Per tutta la settimana, inoltre, saranno affissi in città manifesti di sensibilizzazione color magenta che racconteranno in maniera simbolica le diverse forme di violenza attraverso l’uso delle emoticon utilizzate sugli smartphone (il punto interrogativo la violenza strutturale, la bocca la violenza psicologica, lo slip la violenza sessuale, etc): grazie a un Qr code posizionato sugli stessi manifesti sarà possibile scaricare del materiale di approfondimento (citazioni di autori e autrici, riflessioni, mini audio registrati dai ragazzi stessi) selezionato da un gruppo di giovani uomini che ha collaborato con l’associazione Nondasola.

Per tutta la settimana, inoltre, sono tante le iniziative promosse dalle associazioni del territorio.

Si parte domani, martedì 23 novembre alle ore 18 presso Binario49 (via Turri 49), con l’incontro “Scegliere da che parte stare: la violenza maschile contro le donne”, appuntamento promosso dal Dipartimento di Scienze e Metodi dell’ingegneria dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia insieme all’associazione Nondasola per promuovere una riflessione sul tema del femminicidio con gli studenti. L’iniziativa – a ingresso libero – è promossa da Unimore e patrocinata dal Comune di Reggio Emilia.

Giovedì 25 novembre, dalle 10 alle 13, al Tecnopolo (piazzale Europa 1), è in programma l’iniziativa promossa da Cisl Emilia Centrale “La violenza della pandemia sulle donne” per analizzare l’impatto del Coronavirus sia dal punto di vista lavorativo che psicologico e le pesanti conseguenze che le donne hanno subito in questi due lunghi anni. Interverranno la psicoterapeuta Silvia Azzali, un esponente dell’Inps Provinciale, la consigliera di parità provinciale Francesca Bonomo e la consigliera regionale Stefania Bondavalli. Al pomeriggio, dalle 15.30 alle 17.30 presso la sede dell’azienda Manteia in via Roma 8, Cna Impresa Donna promuove il seminario “Consigliere di Fiducia. Molto più di tre parole”, all’interno del quale si tratterà di discriminazioni e molestie nei luoghi di lavoro e delle modalità di contrasto attivabili all’interno delle aziende associate. Saranno presenti l’assessora alle Pari opportunità Annalisa Rabitti, la consigliera di parità Francesca Bonomo, ed il consigliere di fiducia presente all’interno dell’azienda Manteira. Sarà possibile seguire l’evento online sul sito di Cna.

Venerdì mattina 26 novembre all’Istituto secondario Filippo Re, andrà in scena “Perché io ho vinto”, monologo teatrale tratto dal libro “Višegrad. L’odio, la morte, l’oblio“ di Luca Leone, con l’attrice Nela Lucic, adattamento e regia di Luca Gaeta, progetto fotografico di Tina Tripodo. Tratto dalla storia vera di Bakira Hašečić, lo spettacolo racconta il coraggio di una donna vittima di violenza durante la guerra nei Balcani che trova il proprio riscatto nella ricerca di giustizia. Lo spettacolo si inserisce all’interno del progetto regionale “Most 2021, un ponte per la pace e i diritti umani tra Emilia-Romagna e i Balcani”, realizzato con il contributo della Regione Emilia-Romagna con il bando Pace e diritti umani, il cui capofila è Iscos e partners, con Comune di Reggio Emilia, Fondazione E35, Fondazione Mondisineme, Istoreco, Cisl Emilia Centrale.

Sempre venerdì 26 novembre, alle ore 17 in piazza Martiri del 7 luglio, è in programma il Flash mob organizzato dalla Cgil di Reggio Emilia: un momento di presenza simbolica in cui gli uomini e le donne diventano corpi parlanti contro ogni molestia, ogni subdola recriminazione, ogni catena pensata per annichilire il genere femminile in quanto tale. In una piazza che diventa scena, vestiti di rosso e nero, verranno lette testimonianze di donne vittime di violenza e a farlo saranno gli uomini. In una prospettiva di rinnovata consapevolezza, convinti che il cambiamento passi da una presa di coscienza personale e collettiva.

Sabato 27 novembre, infine, è in programma “In cammino con Jessica contro la violenza sulle donne”: una camminata in memoria di Jessica e di tutte le donne vittime di violenza promosso da Uisp patrocinato dal Comune di RE (ritrovo in via Tamburini 5 alle ore 17).

Il programma completo e tutte le informazioni su orario e partecipazione sono disponibili sul sito del Comune www.comune.re.it.

PROGETTO REGIONALE POST IT. INSIEME CONTRO LA VIOLENZA MASCHILE SULLE DONNE’ – In continuità con le attività promosse già nel 2020 con ‘WO-MEN. Insieme contro la violenza maschile sulle donne’, nell’ambito del bando della Regione Emilia-Romagna finalizzato alla promozione delle pari opportunità e delle politiche di genere, ha preso il via un nuovo progetto che intende proseguire le azioni intraprese durante l’anno della pandemia. “Post it. Insieme contro la violenza maschile sulle donne” è il titolo dell’attività, a rimarcare la volontà di costruire una continuità di azioni per favorire una cultura del rispetto delle diversità e prevenire e contrastare le discriminazioni e la violenza di genere.

Tra le azioni messe in campo, ci saranno una serie di laboratori di prevenzione nelle scuole condotti dall’associazione Nondasola e dal gruppo di giovani uomini costituitosi nell’ambito del progetto “WO-MEN” e la divulgazione, sempre nel contesto scolastico, di “Parole, parole, parole” opera d’arte pubblica realizzata per il Comune di Reggio Emilia dall’artista Elena Mazzi. I percorsi offerti prevedono workshop destinati a ragazzi e ragazze delle scuole secondarie di primo e secondo grado, finalizzati a generare nuovi sguardi e pensieri e a sostenere un sano protagonismo giovanile nel contrasto alle discriminazioni e agli stereotipi di genere. Si ricorda che l’opera di Elena Mazzi è tuttora visitabile nei luoghi della città in cui è stata realizzata ad oggi – Biblioteca Panizzi, Spazio Gerra, Casa delle Donne, Casa della cultura del Comune di Casina, Liceo artistico “Chierici” – negli orari di apertura delle diverse sedi. È inoltre possibile acquistare la carta da parati e alcune stampe fine art ispirate all’opera presso l’ufficio turistico Iat del Comune di Reggio Emilia sostenendo così il Centro Antiviolenza – Casa delle Donne dell’Associazione Nondasola.

In continuità con l’anno precedente si continua dunque a rinforzare il legame tra lo sguardo femminile e lo sguardo maschile con il coinvolgimento di un gruppo di giovani uomini che saranno impegnati in percorsi di formazione e, successivamente, in iniziative di prevenzione tra cui una campagna di sensibilizzazione e il coinvolgimento del Servizio Uomini maltrattanti. Non mancheranno momenti dedicati all’implementazione del lavoro della Rete territoriale costituita dal Tavolo interistituzionale per il contrasto alla violenza maschile sulle donne e azioni di sostegno alle autonomie delle donne che accedono al Centro Antiviolenza – Casa delle Donne. Il progetto proseguirà per tutto il 2022 e vede come partner l’Associazione Nondasola, la Cooperativa Giro del cielo, la Cooperativa Papa Giovanni XXIII che gestisce il Servizio Uomini Maltrattanti, l’Associazione Casa d’Altri che gestisce Binario49, l’Associazione “Per te. Insieme contro la violenza maschile sulle donne” di Castelnuovo Monti, il Comune di Baiso e l’Unione montana (che comprende Carpineti, Casina, Castelnovo Monti, Toano, Ventasso, Vetto, Villa Minozzo) e l’Ufficio scolastico provinciale.

IL LAVORO DI RETE E DEL TAVOLO – A tutte queste attività realizzate in occasione del 25 novembre si affianca il continuo lavoro del Tavolo Interistituzionale di contrasto alla violenza maschile contro le donne: una Rete di sostegno e di accompagnamento alla libertà ed all’autonomia di ogni donna, promossa dal Comune di Reggio Emilia a partire dal 2006 che offre risposte concrete, accoglienza adeguata ed ascolto attivo nei confronti di tutte le donne che vogliono uscire dalla violenza. Il Tavolo – composto da Comune di Reggio Emilia, Prefettura, Tribunale, Procura della Repubblica, Questura, Comando provinciale dei Carabinieri, Azienda Unità sanitaria locale, Ufficio scolastico provinciale, Ordine degli avvocati, associazione Nondasola, Forum donne giuriste, Provincia, Consigliera di parità provinciale – ogni anno risponde ad un monitoraggio su base quantitativa attraverso la rilevazione di dati, ma anche e soprattutto, promuovendo azioni concrete in un’ottica di rete, affinché le donne che vivono situazioni di violenza, trovino risposte appropriate ed efficaci.

LA SITUAZIONE LOCALE. VIOLENZA SULLE DONNE A REGGIO EMILIA

DATI RELATIVI ALL’ANNO 2020

Nel 2020, la pandemia e il conseguente lockdown hanno portato ad un inasprimento di situazioni drammatiche tra cui la violenza domestica. Il quadro offerto dai Centri antiviolenza restituisce una situazione preoccupante: se da una parte le restrizioni imposte dalla pandemia e la limitazione della libertà di movimento nel corso dell’anno hanno portato a una diminuzione degli accessi ai centri antiviolenza, dall’altra parte le donne che hanno chiesto aiuto sono state più spesso vittime di violenza fisica e psicologica. La pandemia ha avuto quindi un effetto negativo sull’accesso ai percorsi di fuoriuscita dalla violenza perché si è registrata, dopo anni di crescita costante, una diminuzione delle donne accolte.

Proprio per ovviare a queste difficoltà ad accedere ai percorsi di aiuto, la rete territoriale è sempre rimasta attiva continuando a rappresentare il necessario supporto per aiutare le donne ad uscire dalla violenza.

I dati riportati intendono fotografare quanto accaduto nel corso del 2020, da un punto di vista numerico, confermando la presenza attenta di tutti i punti della Rete e purtroppo il non arrestarsi di numerose donne che vivono situazioni di violenza in quanto donne.

Comune di Reggio Emilia – Poli territoriali dei Servizi Sociali

Le donne seguite nel corso del 2020 dal Servizio Sociale – Poli Territoriali che hanno dichiarato di aver subito violenza da parte di un uomo sono 226, dato in aumento rispetto al 2019. Di queste, l’88% ha dichiarato che l’autore delle violenze è l’attuale partner – quindi coniuge, fidanzato o convivente, il 6,7% un partner precedente, il 4% un famigliare e solo l’1,3% dichiara che l’autore non è stato né un partner attuale, né precedente, né un famigliare. La fascia di età prevalente degli uomini autori di violenza va dai 30 ai 49 anni.

Le donne accolte dai Servizi sono sia italiane che straniere e quasi tutte hanno figli minorenni; solo una piccola percentuale di esse non ha figli. La violenza registrata con maggiore frequenza è quella fisica e, a seguire in percentuale minore ma non meno rilevante, la violenza di tipo psicologico e quella multipla. Le donne che si sono rivolte ai Servizi sociali, in stessa misura hanno preso precedentemente contatti con altri punti della Rete tra cui soprattutto Centro Antiviolenza, Pronto soccorso, Forze dell’Ordine.

A questi dati, si aggiunge l’investimento in termini di risorse che il Comune di Reggio Emilia investe sul Centro Antiviolenza – Casa delle Donne, per un importo annuale di circa 190mila euro.

Centro antiviolenza – Casa delle Donne – Associazione Nondasola

Nel corso dell’anno 2020 sono state 299 le donne accolte dal Centro antiviolenza – Casa delle Donne, gestita dall’Associazione Nondasola, la maggior parte delle quali di cittadinanza italiana. La fascia di età prevalente è quella compresa tra i 30 e i 49 anni, ma numerose le donne tra i 18 e i 29 che scelgono di cercare un sostegno; 157 sono le donne con figli minorenni e 78 con figli maggiorenni. La maggioranza delle violenze subite sono di tipo psicologico e fisico, ma sono numerose anche quelle di tipo economico e le violenze multiple.

Per quanto riguarda l’autore che agisce violenza, in 187 casi si tratta dell’attuale partner e quindi del convivente, fidanzato, coniuge, e in 53 casi del partner precedente; in maggioranza hanno la cittadinanza italiana e la fascia d’età prevalente è quella compresa tra i 40 e i 59 anni.

Non meno importante è il dato relativo al lavoro della Rete Interistituzionale, che dimostra che le donne che accedono al Centro antiviolenza, precedentemente si sono rivolte al altri punti della Rete ed in particolare alle Forze dell’Ordine, Pronto Soccorso, Servizi sociali ed Avvocati/e.

Pronto soccorso

Nel 2020 le donne vittime di violenza che si sono rivolte al pronto soccorso sono state 242; questo dato evidenzia un decremento rispetto al 2019, in cui le donne accolte erano 259. Questo dato va collegato all’emergenza sanitaria in corso che nel 2020 ha visto la chiusura del lockdown e una probabile riduzione delle richieste di aiuto da parte delle donne vittime di violenza. Le fasce d’età più colpite sono dai 18 ai 29 anni e dai 40 ai 49, in entrambe, quindi, vi è un incremento rispetto ai dati dell’anno precedente. Sulla base delle indagini attuali e precedenti, si evidenzia un trend che presenta un costante incremento delle vittime di violenza nelle suddette fasce d’età. Inoltre, le donne che hanno subito violenza risultano essere in prevalenza di nazionalità italiana, rispetto a nazionalità straniere. Sulla totalità dei casi, il 90% delle donne ha subito violenza multipla, ovvero, sia psicologica che fisica e nella maggior parte dei casi gli autori hanno avuto o hanno ancora una relazione affettiva con la vittima.

Consultorio familiare

Nel 2020, sono stati 8 i casi di violenza seguiti dal Consultorio. Prevalente è la fascia di età dai 18 ai 29 e dai 30 ai 39 anni, le richieste provengono maggiormente da donne straniere e in gravidanza. Il tipo di violenza riportata è per la maggior parte di tipo fisico e multipla, ovvero, sia psicologica che fisica. L’autore del reato, solitamente, è il coniuge, convivente o fidanzato, nella prevalenza dei casi e di provenienza straniera.

Procura della Repubblica

La Procura di Reggio Emilia, nel periodo che va dal 1 settembre 2020 al 1 ottobre 2021, ha iscritto i seguenti procedimenti: 274 per maltrattamento (art.572 del c.p.); 127 per stalking (art.612 bis) e, infine, 59 per violenza sessuale (art.609 bis). Le richieste di custodia cautelare per questi reati sono state 14 per il delitto di maltrattamenti, 7 per violenza sessuale e 5 per stalking. Sono stati invece richiesti gli arresti domiciliari per un caso di maltrattamenti e 2 per stalking. Quindi, tenendo presente che nel primo periodo del lockdown il numero delle denunce si è quasi azzerato, assistiamo a un aumento di procedimenti.

Forum Donne giuriste

Nel 2020 le richieste di ordini di protezione in sede civile sono state 5, quindi hanno subito un calo rispetto agli anni precedenti. Questo a conferma del fatto che la pandemia ha inciso pesantemente sulla possibilità di agire contro la violenza intrafamiliare. Tutti i ricorsi sono stati presentati da donne (3 donne italiane e 2 straniere), contro 5 uomini tutti italiani; 2 ricorsi sono stati accolti, 2 estinti e 1 rigettato. Per il corrente anno 2021 il numero è aumentato: dei 7 presentati sino ad oggi 5 sono stati accolti, uno estinto e 1, l’unico presentato da un uomo contro una donna, rigettato.

I DATI NAZIONALI SULLA VIOLENZA – Gli ultimi dati Istat – risalenti a maggio 2021 e relativi all’anno 2020 – mettono in luce come sempre più donne vengano uccise nelle loro relazioni affettive. Durante i primi sei mesi del 2020 i femminicidi sono stati quasi la metà del totale degli omicidi, il 45%, con un incremento del 10% rispetto all’anno precedente. Il picco si è raggiunto nei due mesi di lockdown più duro – aprile e maggio- durante i quali la percentuale di donne uccise sul totale degli omicidi commessi in Italia è stata del 50%. Un dato altrettanto rilevante è che il 90% degli assassini erano membri della famiglia e il 61% partner o ex partner. Inoltre, le richieste d’aiuto da parte di donne vittime di violenza pervenute durante la pandemia al numero di pubblica utilità contro la violenza e lo stalking sono aumentate del 79,5% rispetto al 2019; un ulteriore dato rilevante è quello relativo alla settimana che va dal 23 al 29 novembre 2020, poiché in seguito alla campagna mediatica di sensibilizzazione che ricorre il 25 novembre, le chiamate sono raddoppiate del +114,1% rispetto alla stessa settimana dell’anno precedente. I dati dimostrano che il lockdown e le disposizioni normative in materia di distanziamento, introdotte al fine di contenere il contagio, hanno inciso considerevolmente sulle situazioni di violenza. Nel 2014 l’indagine Istat realizzata su tutto il territorio nazionale riportava i seguenti dati: quasi 7 milioni di donne italiane dai 16 ai 70 anni hanno subito almeno una volta nella vita una forma di violenza (20,2% violenza fisica, 21% violenza sessuale con casi nel 5,4% di violenze sessuali gravi, come stupro e tentato stupro), violenze che per la maggior parte sono opera dei partner o ex partner.