Violenza contro le donne: 103 femminicidi in un anno. Flash mob in piazza a Reggio

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Il prossimo 25 novembre, Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, arriva quest’anno consegnandoci 103 femminicidi di cui l’ultimo nel cuore della nostra città.
E’ così che il femminicidio di Cecilia Juana urla per tutte il dolore e la rabbia di una morte che non può, moralmente e politicamente, essere accettata.

Anche se molte sono le azioni e i provvedimenti, anche legislativi, che vanno nella direzione di attenuare i sintomi di una violenza di genere strisciante e sempre più presente, in troppi casi le terapie non appaiono efficaci come dimostrato dai numeri in continuo aumento.
Le misure dettate dalla pandemia da Covid19, se non bastasse, sono poi intervenute ad aggravare pesantemente la situazione.

L’isolamento sociale dei mesi passati ha fatto aumentare i livelli di violenza domestica e ha amplificato tutte le forme di disuguaglianza- sociale, economica, generazionale e di genere- aumentando notevolmente le forme di intolleranza e di violenza.
Tutto ciò in un contesto sociale generale in cui è ancora radicata quella cultura neopatriarcale che si esprime nella stereotipizzazione di genere, nell’uso strumentale del linguaggio e nell’esercizio del potere che determina e costringe ruoli e possibilità.
E’ una lotta culturale e politica quella contro la discriminazione e la violenza di genere che può essere vinta solo attraverso l’educazione – la scuola e la famiglia sono fondamentali in questo processo – ma anche attraverso la formazione continua dell’adulto, ad esempio nei luoghi di lavoro.

Parallelamente c’è sempre più bisogno di norme che tutelino senza falle le donne che denunciano la propria situazione. Perchè la storia di Cecilia ci dice che qualcosa non funziona nemmeno nel percorso istituzionale che una donna segue per liberarsi da contesti vessatori e spirali di violenza.

“Convinti che il cambiamento debba passare da una presa di consapevolezza comune e che gli uomini debbano farsi carico di un problema che non può riguardare solo le donne in quanto vittime, come CGIL abbiamo scelto di scendere in piazza il 26 Novembre esplicitamente insieme: donne e uomini della nostra Organizzazione. – spiega Elena Strozzi, che segue le politiche di genere nella Segreteria Confederale – Un’ idea nata dalla Rete donne Cgil nella convinzione che il cambiamento possa passare solo attraverso una presa in carico comune”.

Venerdi’ 26 Novembre si terrà un flash mob  alle ore 17:00 in Piazza Martiri del 7 Luglio davanti la Banca D’Italia. Un momento di presenza simbolica in cui gli uomini e le donne saranno corpi parlanti contro ogni molestia, ogni subdola recriminazione, ogni catena pensata per annichilire il genere femminile in quanto tale.
In una piazza che diventerà scena, vestiti di rosso e nero, verranno lette testimonianze di donne vittime di violenza e “a farlo saranno proprio gli uomini – conclude Strozzi – perché attraverso la lettura a voce alta, la messa in scena, essi si facciano interpreti intimi dell’orrore che gli uomini possono infliggere alle donne. Partire da li crediamo possa servire a tutti”.