Smog E-R, misure emergenziali in 4 province

previsioni superamento Pm10 Emilia Romagna 30 gennaio 2023

Dopo quasi un mese di tregua, in Emilia è di nuovo allarme sul fronte dell’inquinamento atmosferico. Il bollettino “Liberiamo l’aria” dell’Arpae di lunedì 30 gennaio, infatti, ha fatto scattare l’allerta smog in quattro province, sulla base di quanto previsto dal Piano aria integrato regionale (Pair) della Regione Emilia-Romagna per la riduzione delle emissioni degli inquinanti più critici (in particolare Pm10 e biossido di azoto).

Il monitoraggio di inizio settimana ha evidenziato una situazione da “bollino rosso” nei territori provinciali di Piacenza, Parma, Reggio e Modena: secondo il modello previsionale, che applica una modalità predittiva basata su un sistema integrato di modellistica meteorologica e di qualità dell’aria e che punta a ridurre gli accumuli di Pm10 intervenendo in anticipo, nei prossimi giorni sono attesi superamenti del valore limite giornaliero delle polveri sottili nelle stazioni di rilevamento dell’inquinamento atmosferico di queste quattro province emiliane.


Per questo motivo dal 31 gennaio nelle province interessate (Modena, Reggio, Parma e Piacenza) entreranno in vigore per almeno due giorni – martedì 31 gennaio e mercoledì primo febbraio – le misure emergenziali previste dal Pair.


Nei comuni Pair delle province interessate (ovvero tutti quelli con oltre 30.000 abitanti, più i tre che hanno aderito volontariamente all’accordo: Rubiera, in provincia di Reggio; Fiorano Modenese e Maranello, in provincia di Modena) alle limitazioni strutturali già previste dal piano standard si sommano anche alcune disposizioni aggiuntive: lo stop alla circolazione di tutti i veicoli diesel euro 4 ed euro 5 dalle 8.30 alle 18.30 nei centri abitati; il divieto di sosta con motore acceso per tutti i veicoli; il divieto di combustione all’aperto di sfalci, sterpaglie, residui di potatura e scarti di vegetali di origine agricola; il divieto di accensione di barbecue e falò e di scoppio di fuochi d’artificio; il divieto di uso di biomasse (legna, pellet, cippato o altro) per il riscaldamento domestico (in presenza di impianto alternativo) con classe di prestazione energetica ed emissiva inferiore a 4 stelle; la riduzione delle temperature medie a 19° C (con due gradi di tolleranza) nelle abitazioni e a 17° C (con due gradi di tolleranza) negli spazi commerciali e ricreativi; il divieto di spandimento di liquami zootecnici con tecniche non ecosostenibili (è permesso, dunque, lo spandimento effettuato con interramento immediato dei liquami e con iniezione diretta al suolo).

Nei comuni di pianura con meno di 30.000 abitanti, invece, sono previste tre misure emergenziali: il divieto di uso di biomasse (legna, pellet, cippato o altro) per il riscaldamento domestico (in presenza di impianto alternativo) con classe di prestazione energetica ed emissiva inferiore a 4 stelle; la riduzione delle temperature medie a 19° C (con due gradi di tolleranza) nelle abitazioni e a 17° C (con due gradi di tolleranza) negli spazi commerciali e ricreativi; il divieto di spandimento di liquami zootecnici con tecniche non ecosostenibili (è permesso, dunque, lo spandimento effettuato con interramento immediato dei liquami e con iniezione diretta al suolo).

Le misure emergenziali rimarranno in vigore almeno fino a mercoledì primo febbraio (compreso), giorno in cui sarà disponibile il nuovo bollettino dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale dell’Emilia-Romagna: l’aggiornamento sullo stato dell’inquinamento atmosferico nelle singole province determinerà in ognuna di esse l’eventuale proroga del periodo di validità delle misure aggiuntive oppure, in caso contrario, la fine del regime emergenziale in atto.