Affidi. “Allarme carenze da parte dei pediatri”

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In audizione in Commissione speciale d’inchiesta sul sistema di tutela dei minori in Emilia-Romagna, presieduta da Giuseppe Boschini, la referente e coordinatrice nazionale della Rete dei pediatri contro gli abusi e i maltrattamenti sui minori della Federazione italiana medici pediatri (Fimp), Paola Miglioranzi.

Miglioranzi ha affrontato il tema della formazione: “Particolarmente carente in Italia, molti pediatri non sanno come fare un referto di maltrattamento o abuso, così come una segnalazione”. Esiste, ha aggiunto sullo stesso tema, “un sommerso che deve emergere, si riscontrano poche segnalazioni, solo un bambino su nove viene riconosciuto”. Per migliorare la situazione, ha poi evidenziato, “è quindi importante implementare, e non solo sulla carta, le reti multiprofessionali attive sul problema”. Attualmente, ha sottolineato, “stiamo predisponendo una mappatura, a livello nazionale, di tutte le strutture, di qualsiasi tipo, che si occupano di abusi e maltrattamenti”. Al termine del suo intervento la relatrice ha parlato dell’importanza del fare prevenzione, ribadendo, in particolare, la necessità di “aiutare le famiglie in difficoltà”.

Anche Roberta Mori (Pd) ha richiamato il tema delle collaborazioni interprofessionali, ribadendo “la necessità di arrivare a una normativa nazionale che accompagni questo tipo di percorso”. Sulla stessa linea Gian Luca Sassi (Misto): “È importante condividere le esperienze, fare rete”. E contestualmente, ha aggiunto, “investire sulla formazione, fronteggiando, a livello nazionale, il colabrodo di iniziative promosse da tanti enti diversi”. Anche per Paolo Zoffoli (Pd) “senza gioco di squadra e senza un’adeguata formazione non si risolvono i problemi”. Mentre Paolo Calvano (Pd) è intervenuto sul tema degli allontanamenti: “I dati ci raccontano di divergenze notevoli a livello europeo, così come a livello italiano”. Questo, ha aggiunto, “anche per l’assenza di un quadro normativo e disciplinare uniforme”. Per Silvia Prodi (Misto) “è importante comprendere l’origine delle segnalazioni, capire il coinvolgimento di figure importanti come i pediatri”.

Per Fabio Callori (Fdi), sarebbe, invece, necessario comprendere “gli esiti sul lavoro rivolto a favorire, per la comunità pediatrica, corrette procedure d’intervento”. Anche per Andrea Bertani (Cinquestelle) è utile “fornire strumenti adeguati ai pediatri per individuare meglio i rischi”. Michele Facci (Fdi) ha affrontato il tema dell’utilizzo di indicatori d’abuso, sollevando dubbi sulla loro valenza. Per Massimiliano Pompignoli (Lega) sarebbe invece utile “avere dati sui casi di bambini sottratti alla famiglia d’origine e poi rientrati a casa”.

L’audizione è stata chiusa dal presidente Boschini, che, ripercorrendo l’intervento di Miglioranzi, ha chiesto conferma se dal quadro emerso si possa parlare di “situazione tutt’altro che ottimale, per tanti versi preoccupante”. È possibile affermare, ha chiesto, “che viviamo in un sistema nazionale dove c’è poca formazione, solo un pediatra su quattro svolge l’importante ruolo di sentinella, mentre le reti sono solo a macchia di leopardo?”. Alla sintesi proposta da Boschini Miglioranzi ha risposto affermativamente.

All’incontro erano presenti anche Alessandro Ballestrazzi del Fimp e la referente per la Regione Emilia-Romagna nell’ambito del progetto nazionale maltrattamento e abusi Antonella Antonelli.