Sono quasi 70.000 i dipendenti che, in base al decreto anti-coronavirus emanato dal Governo il 22 marzo scorso, continuano a svolgere attività lavorative nelle oltre 22.500 imprese industriali e commerciali della provincia di Reggio Emilia che resteranno aperte anche dopo il 25 marzo.
A questi numeri, elaborati dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio, vanno aggiunti gli oltre 6.500 dipendenti dei 3.100 esercizi commerciali e dei servizi alla persona che già il precedente DPCM dell’11 marzo aveva autorizzato a rimanere aperti.
Le imprese aperte in provincia e le cui attività sono ritenute essenziali, dunque, sono circa un terzo del totale delle unità operative insediate nel nostro territorio; quanto ai lavoratori impiegati in queste attività, si tratta di un vero e proprio esercito di persone impegnate ad assicurare continuità alle attività e ai servizi di pubblica utilità ed essenziali.
Nel dettaglio, guardando ai settori più rappresentativi, la logistica delle merci è assicurata da circa 1.500 imprese di autotrasporti e da 369 aziende che si occupano di magazzinaggio e attività di supporto all’autotrasporto oltre a più di 100 attività dei corrieri e dei servizi postali.
Sono, poi, un migliaio con oltre 2.000 dipendenti, le imprese di autoriparazione che provvedono ad effettuare gli interventi di emergenza sui mezzi di trasporto e più di 200 le attività di commercio all’ingrosso di parti e accessori di autoveicoli e motocicli.
In un momento in cui lo smart working ha coinvolto numerosi ambiti lavorativi – dall’istruzione alle numerose attività professionali e pubbliche – è inoltre fondamentale avere un’adeguata connettività con la rete, sia in casa che nelle aziende e ciò è assicurato dalle oltre 1.800 imprese di impiantistica elettrica, elettronica e termoidraulica – nelle quali sono impiegati più di 2.600 dipendenti – e da 162 aziende di riparazione e manutenzione di computer e dei vari sistemi di telefonia e comunicazione.
Tali attività, inoltre, sono essenziali anche per quanto attiene il funzionamento delle strutture ospedaliere e di quelle che svolgono attività di assistenza sociale, che sono 790 ed occupano più di 6.300 i dipendenti.
Assolutamente indispensabile, poi, la sanificazione, in primo luogo degli ambienti di lavoro e di cura, svolta da 336 imprese di pulizia e disinfestazione nelle quali sono impiegati più di 7.500 dipendenti.
Per quanto riguarda la filiera alimentare e delle bevande, la produzione di derrate alimentari è garantita, nella nostra provincia, da oltre 900 imprese con quasi 5.800 dipendenti; inoltre sono 6.258 le aziende agricole reggiane attive.
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costruiranno e demoliranno, costruiranno e demoliranno, a vantaggio dei padroni di casa, ovvero semplici personaggi eletti. E pubblicizzati come il cioccolato. Ma che dignita' ?
Gentile Casali (Ivaldo e' un nome bellissimo, ma richiama a un'epoca aristocratica di borghesia, che purtroppo la comunicazione sputtanesca, ha infangato), dicevo che il Conad […]
Questi politici pagati da noi cittadini, che dovrebbero curare i nostri interessi, diventano i nostri nemici. E poi si stupiscono che ci vada sempre meno