Dopo un mese di ottobre caratterizzato da precipitazioni abbondanti, superiori alla media stagionale, soprattutto sui rilievi alpini e appenninici, che hanno causato anche una piena “morbida”, il mese di novembre ha fatto registrare un calo evidente e non comune di portata del fiume Po. Livelli che non dovrebbero subire particolari aumenti visto che, ad eccezione di alcune piogge sparse, anche per i prossimi giorni non sono attese precipitazioni di rilievo: continuerà, pertanto, una fase di esaurimento dei flussi di risorsa idrica.
Per fornire un’idea più chiara del fenomeno si possono prendere in esame i volumi di acqua invasati nei bacini montani e oggetto di monitoraggio, che risultano oggi pari a 851 milioni di metri cubi. In termini percentuali si tratta di circa il 53% del volume massimo invasabile nel distretto del Po (e cioè oltre 1.600 milioni di metri cubi).
Sotto il profilo del contributo offerto alle portate dalla neve, il mese di ottobre è stato caratterizzato da importanti apporti, superiori ai valori stagionali, su tutto l’arco alpino oltre i 2.000-2.200 metri, mentre sul versante appenninico le nevicate sono state sporadiche e confinate ad alte quote, con accumuli in linea con i valori tipici di ottobre. Nella prima decade di novembre non sono stati registrati apporti nevosi e le concomitanti alte temperature hanno favorito la fusione di buona parte del manto nevoso formatosi a ottobre: ad oggi, però, l’accumulo di neve è inferiore alle medie di lungo periodo.
I grandi laghi regolati alpini risultano al momento nel loro complesso di poco superiore alle medie, e rispetto al mese precedente il volume accumulato è in costante ma lento incremento.
“Nell’attuale contesto di mutamento climatico – ha spiegato il segretario generale dell’Autorità distrettuale del fiume Po Meuccio Berselli – ogni mese difficilmente può essere paragonato allo stesso degli anni precedenti e la stagionalità consolidata nel tempo viene molto spesso sovvertita da valori fuori dalle medie consuete sia sotto il profilo delle temperature, che in alcune zone hanno raggiunto 4-6 gradi in più, sia sotto il profilo delle precipitazioni. Storicamente il mese di novembre infatti è sempre stato il periodo delle piogge intense e delle possibili alluvioni, anche quelle più gravi, mentre oggi facciamo i conti con portate assolutamente inferiori e non comuni”.
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La minuscola Libreria del Teatro .... enorme baluardo.
Esiste sul filo rosso che ha attraversato Reggio Emilia il docufilm di Fasanella Pannone "Il sol dell'avvenire", ad ogni modo condoglianze alla famiglia.
GRANDE. IL PCI E IL PD lo hanno emarginato. Adesso vede la Verità.