Nell’ambito dell’edizione 2021 di Fotografia Europea torna anche Speciale Diciottoventicinque, il progetto formativo dedicato ai giovani amanti della fotografia promosso dalla Fondazione Palazzo Magnani e dal Comune di Reggio. Giunto alla sua decima edizione, il format costituisce un’opportunità unica per condividere pensieri, linguaggi e visioni, incontrare esperti e ideare insieme a loro un’esposizione che farà parte del circuito ufficiale del festival.
Il progetto è aperto a ragazzi e ragazze tra i 18 e i 25 anni che parteciperanno a “Terra-Luna”, cinque incontri di studio e approfondimento online in programma dal 26 febbraio al 25 marzo e tenuti da Sara Munari, fotografa professionista e docente di Storia della fotografia e di Comunicazione visiva all’Istituto italiano di fotografia di Milano.
Cinque lezioni per immaginare una mostra sul tema di Fotografia Europea 2021 (“Sulla Luna e sulla Terra / fate largo ai sognatori!”) e per far lavorare insieme i partecipanti alla creazione dell’installazione finale: un progetto espositivo che non sarà una mostra tradizionale, ma open air e con una forte vocazione all’interazione con il pubblico, per pensare a come l’arte può raggiungere tutti anche in questo periodo di emergenza sanitaria.
Per partecipare è necessario iscriversi entro il 20 febbraio inviando all’indirizzo call@fotografiaeuropea.it il modulo di iscrizione scaricabile dal sito del festival insieme a un progetto ispirato al concept di Fotografia Europea 2021 e dedicato a un unico tema.
“Le nuove generazioni – ha spiegato l’assessora alla cultura del Comune di Reggio Annalisa Rabitti – sono al centro del progetto Speciale Diciottoventicinque, un’esperienza che ritorna da anni a Reggio e che è dedicata alla formazione dei giovani artisti. Un processo creativo di formazione, condotto con il supporto di importanti tutor, che nella sua installazione finale (ma anche e soprattutto nel suo percorso) rappresenta una giovane comunità che avanza, a cui noi teniamo particolarmente e a cui, inesorabilmente, sono riservati la sfida e la responsabilità di partecipare attivamente e consapevolmente alla vita comune, in un momento in cui si schiudono a causa del coronavirus scenari davvero inimmaginabili fino a poco tempo fa”.
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Il talebano de noantri si sarebbe pronunciato nello stesso modo di fronte ad una maglietta con falce e martello o qualsiasi altro simbolo di quell'altra