A Bologna passi in avanti al tavolo metropolitano sulla chiusura del magazzino 2.2 dell’Interporto

interporto a Bologna

Si è concluso nel primo pomeriggio di lunedì 6 settembre l’incontro del tavolo di salvaguardia – presieduto dalla Città metropolitana di Bologna – relativo alla chiusura del magazzino 2.2 dell’Interporto di Bologna da parte di Express Partner-Dws, dove operano in appalto Easy Group e Cpm e dove sono attualmente impiegate 23 persone.

Erano presenti la Città metropolitana di Bologna, la Regione Emilia-Romagna, i Comuni di Bologna e Bentivoglio, i rappresentanti di Interporto e quelli dei sindacati Cgil, Uil, Cisl e SìCobas, assieme alle aziende Express Partner, Easy Group, Cpm e Dws.

Nel corso dell’incontro Dws e le parti datoriali hanno risposto alla richiesta, avanzata dalle istituzioni nel precedente incontro, di un’assunzione di responsabilità sociale rispetto ai lavoratori coinvolti. È stata quindi presentata l’opportunità (grazie anche al lavoro di mediazione condotto da Conflavoro Pmi nei confronti delle altre realtà operanti presso l’Interporto) di ricollocamento per 8 lavoratori e lavoratrici, ed è stato concordato l’inizio di una discussione su un percorso di salvaguardia occupazionale che possa prevedere anche incentivi all’esodo. Nel contempo l’azienda Cpm ha garantito che rimarrà attivo l’ammortizzatore sociale Fis per tutta la durata della trattativa sindacale.

Le istituzioni presenti al tavolo hanno accolto positivamente le proposte presentate, considerate come il primo passo per porre le basi per l’inizio di un percorso condiviso per l’individuazione di possibili soluzioni di tutela dei posti di lavoro. Il tavolo di salvaguardia resterà dunque aperto e sarà riconvocato e aggiornato non appena le parti datoriali e sindacali avranno concluso i primi incontri del tavolo sindacale.