Nel corso di un servizio di controllo della circolazione, a Guastalla, da parte di una pattuglia della Polizia Locale Bassa Reggiana, nei giorni scorsi è stato fermato e sottoposto ad una verifica di routine il conducente di un’autovettura Fiat Doblò, il quale, da subito, è apparso agitato e nervoso nonostante i documenti in suo possesso risultassero in ordine. Insospettiti da tale comportamento, gli agenti in servizio hanno provveduto a una verifica più puntuale del veicolo mentre l’uomo, un luzzarese di 74 anni, tentava di esibire un cartellino con una placca simile – per foggia, dimensione e colore – a quelle in uso alle Forze di Polizia, forse per evitare di essere sottoposto a un controllo più approfondito. Nel vano posteriore del veicolo gli agenti hanno trovato alcune casacche di colore giallo con bande catarifrangenti e la scritta “Digos Polizia”, posizionate in modo da essere immediatamente visibili a chi si fosse anche solo avvicinato alla porta laterale dell’auto, oltre ad un bastone estensibile di metallo e una pistola spray al peperoncino. Gli agenti hanno, quindi, proceduto alla perquisizione dell’abitazione del conducente, con il fondato sospetto che potesse occultare altre armi o distintivi contraffatti. All’interno della casa, infatti, hanno trovato diverse armi da fuoco, regolarmente detenute, ma insieme a queste c’era anche una carabina ad aria compressa, priva di punzoni necessari per l’importazione in Italia, priva di idoneo titolo di acquisto e di regolare denuncia. Di conseguenza, è stata sottoposta a sequestro.
Sono state contestate all’interessato diverse violazioni penali, tutte riconducibili alla normativa relativa alla pubblica sicurezza e al porto e detenzione di armi, per le quali l’uomo è stato deferito all’Autorità Giudiziaria. La legge italiana, infatti, vieta di portare fuori dalla propria abitazione, senza la prescritta licenza o senza giustificato motivo, armi o altri oggetti atti ad offendere, in questo caso la mazzetta estensibile.
“È vietato portare con sé mazze ferrate o bastoni ferrati, sfollagente, noccoliere, storditori elettrici, bastoni muniti di puntale acuminato, strumenti da punta o da taglio, mazze, tubi, catene, fionde, bulloni, sfere metalliche – spiega Carlo Alberto Romandini, comandante della Polizia Locale Bassa Reggiana – Anche il possesso di segnali distintivi, che simulano la funzione di polizia e possono trarre in inganno l’osservatore, è vietato dalla leggi di Pubblica Sicurezza. Questa norma è posta a tutela della fiducia che i cittadini ripongono nel significato convenzionale di tale immagine, per evitare che potenziali malintenzionati utilizzino illecitamente tessere o segnali distintivi che identificano immediatamente chi esercita realmente una funzione pubblica”.
Ultimi commenti
per non parlare degli insegnanti...
Se tutta la politica fosse questa, ci potremmo candidare pure noi....
Quando il sistema del malaffare/ m..ioso viene scoperto, i topi non ballano piu', o almeno si sa di cosa campano. Perche' ai topi se chiudi