Una coppia di coniugi, con un passato da collaboratori di giustizia, sono finiti in manette per usura. Residenti a Parma da una decina d’anni avrebbero organizzato, secondo la Squadra Mobile e la Procura della città emiliana, un giro di prestiti in denaro a persone in difficoltà con tassi di interesse che partivano da un minimo del 130% per arrivare anche al 450%.
L’uomo è finito in carcere, la donna invece risulta ai domiciliari. Sono due ex pentiti vicini a una organizzazione mafiosa con la quale avevano avuto contatti nell’ambito di una rete di spaccio di sostanze stupefacenti. A insospettire gli inquirenti è stato il tenore di vita molto elevato dei due che, di fatto, risultavano solo gestori di un esercizio commerciale in città.
A chi non era in grado di pagare, la coppia si rivolgeva con minacce facendo riferimento anche al proprio passato nella malavita organizzata e al possesso di armi. E una pistola calibro 45 con venti proiettili è stata effettivamente sequestrata nell’abitazione dei due.







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Il senso di colpa pere essere stati comunisti italiani gioca brutti scherzi. Caro Maurizio il tuo articolo è assai confuso pieno di equivoci. Il desiderio […]
In effetti mezza europa è guidata da governi ultranazionalisti...dall'ipernazionalismo al nazismo il passo è breve...un percorso strano per quella che doveva diventare un'unione europea...
bravo, adesso torna nella tua grotta e lascia perdere gli architetti....