È il bilancio dell’indagine congiunturale condotta da Confcommercio Emilia Romagna attraverso il centro studi Iscom Group, monitoraggio realizzato su un significativo panel di imprese commerciali della regione, composto da punti vendita di beni per la persona, in particolare abbigliamento e calzature (80%).
L’indagine ha evidenziato che per il 18% degli operatori le vendite sono in aumento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre il 52% ha rilevato una sostanziale stabilità. “Il buon flusso turistico, anche internazionale, ha parzialmente compensato, specialmente nelle città d’arte e nelle località della costa, le conseguenze negative di una inflazione quasi a due cifre e di un diffuso clima di incertezza”, spiega una nota di Confcommercio e Federmoda.
Favorita la vendita di capi tipicamente estivi: dalle t-shirt ai costumi e ai bermuda nell’abbigliamento, ai sandali nelle calzature. Il valore della spesa media pro capite si attesta a 88 euro. La grande maggioranza degli operatori (il 75%) ha sottolineato la necessità di posticipare la data di inizio saldi estivi di almeno un mese.
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