7 luglio a Reggio. Eboli (FdI): omaggio ai morti, ma anche agli agenti feriti, come mio padre

Marco Eboli Fratelli di Italia Reggio

Scrive in una nota il coordinatore comunale di Fratelli d’Italia a Reggio Emilia, Marco Eboli (firmandosi figlio di un poliziotto), a proposito della ricorrenza dei fatti del 7 luglio 1960: ” Il 63esimo anniversario dei fatti del 7 luglio 1960 a Reggio Emilia, siano un momento di riflessione e pacificazione, come l’arcivescovo Giacomo Morandi ha inteso fare recentemente, avviando la beatificazione di due sacerdoti uccisi da opposte fazioni nel corso della guerra civile del secondo dopoguerra.

Esiste documentazione corposa per affermare con serenità, come scrisse don Gaetano Incerti, cappellano delle Officine Reggiane, nel suo libro di memorie, che i cinque morti che caddero in quel giorno, furono la tragica conclusione di una strategia politica del Pci e della Cgil, che aveva organizzato la manifestazione non autorizzata, dalla quale aveva preso le distanze la Cisl.

Ritengo doveroso rendere omaggio a chi perse la vita, lo si deve parimenti ai poliziotti e carabinieri che per difendere lo Stato democratico furono feriti e menomati. Il caso di mio padre Paolo, che prestava servizio il 7 luglio 1960 e che subì dopo poco tempo una aggressione, nel corso di una imboscata in via Emilia San Pietro, le cui conseguenze furono la cecità totale sino alla morte avvenuta nel 2015, testimoniano che risultano anacronistiche e storicamente false le ricostruzioni di quei fatti nel corso delle annuali celebrazioni istituzionali. Quest’anno sarà ospite d’onore Lucia Annunziata e, senza voler anticipare giudizi, penso che vi possa essere il rischio di una strumentalizzazione dei tragici fatti del 7 luglio 1960, a fini politici contingenti, con prevedibile attacco al Governo attuale presieduto da Giorgia Meloni. Mi auguro di essere smentito perché non è con le speculazioni politiche che si rende omaggio a quei morti.