Abbraccia il figlio, multata. Caso in Regione

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Il caso di una donna multata per aver riabbracciato il figlio, affidato ai Servizi sociali, che non vedeva da quattro mesi dopo il lock down a Reggio Emilia è al centro di un’interrogazione di Giulia Gibertoni (Misto, nella foto sotto).

A far multare la donna, “l’educatrice dei servizi sociali che, presente all’incontro, ha preteso il distanziamento sociale perché mamma e figlio non vivono sotto lo stesso tetto” e, non ottenendolo, ha chiamato i Carabinieri che hanno applicato una multa di 400euro.

“Il caso solleva molti dubbi e ci riporta a pensare all’inchiesta ‘Angeli e Demoni’ e a tutta la discussione sui servizi sociali appaltati a società esterne”, spiega la consigliera che sottolinea il rischio che “dopo la chiusura della Commissione speciale d’inchiesta regionale, tutti i buoni propositi manifestati pubblicamente si siano poi persi per strada”.

La consigliera fa inoltre presente che il figlio di 9 anni era stato affidato ai servizi sociali non per maltrattamenti ma perché “la donna aveva chiesto aiuto non trovando lavoro, circostanza che avrebbe dovuto comportare un aiuto alla famiglia e non certo la sottrazione del minore”.

“Assurdo” anche il fatto, insiste la capogruppo che “ad una mamma venga comminata una multa (con disagio) dai Carabinieri perché non sa rifiutare un abbraccio del figlio che non vede da molto tempo”. Gibertoni sottolinea inoltre che “il Coordinamento per l’indipendenza sindacale delle forze di polizia ha annunciato di voler pagare la multa, circostanza che fa ben capire l’imbarazzo di chi si trova ad applicare norme che contrastano con comportamenti naturali”.

Da qui, la richiesta di capire quale giudizio dia la Regione al comportamento dei Servizi Sociali della Provincia di Reggio Emilia e quali azioni intenda mettere in campo affinché fatti del genere non si ripetano – sia per quanto riguarda la sottrazione di minore che per la multa. “Anche se giuridicamente legittima, la multa- scrive Gibertoni- – non corrisponde alla giusta valorizzazione dei sentimenti genitoriali, tenuto conto che si sono verificati casi simili di abbracci anche davanti ad alte autorità quali il presidente del Consiglio dei Ministri e il ministro degli Esteri, ripresi da media nazionali con ampi servizi giornalistici, che non sono stati oggetto di alcuna sanzione”.