Viaggio nei carrozzoni del tpl. Dagli intrecci societari a quelli nelle consulenze

tper sede

La catena di comando di SETA – società fondata dagli enti locali di Reggio Emilia, Modena e Piacenza e dal 2012 unico gestore del traporto pubblico nelle tre province emiliane – è dunque a Bologna. Per la precisione in via di Saliceto 3, dove – con tanto di centro congressi – hanno sede sia TPER sia la controllata holding di partecipazioni HERM (quella che nomina l’amministratore delegato di Seta). E sempre a Bologna, come abbiamo visto, hanno sede i ‘padroni’ di TPER: Regione Emilia-Romagna, Comune e Provincia (oggi Città metropolitana) di Bologna, che da soli detengono il 95% delle azioni. Del resto, nel febbraio 2012, la società è nata proprio dalla fusione tra FER, società regionale ferroviaria e i rami-trasporto di ATC, azienda di trasporti su gomma di Bologna e Ferrara, per gestire il tpl in quelle due città. Ma anche per diventare polo aggregatore del trasporto pubblico in tutta la regione, obiettivo di fatto raggiunto con il controllo di SETA, ma anche con la partecipazione in START Romagna. Con una differenza fondamentale: in START, la maggioranza – e quindi il potere decisionale – è rimasto saldamente in mano agli enti locali di Ravenna, Rimini, Forlì e Cesena, con TPER che si deve accontentare di una quota del 13,9%.

L’ultimo bilancio, il 2022, di TPER si è chiuso con un utile d’esercizio pari a 1,6 milioni di euro, in calo di 5,4 milioni rispetto al 2021 (6,9 mln). In netto calo anche l’utile dell’esercizio di pertinenza del gruppo: appena 1,5 milioni di euro contro i 6,7 milioni dell’anno precedente (- 5,3 mln).

E la holding HERM? Negli ultimi quattro bilanci disponibili, HERM ha consuntivato ricavi operativi in calo dai 43.000 euro del 2019 ai 23.000 del 2022 (12.000 sia nel 2020 sia nel 2021). Gli utili sono crollati dai 19.000 euro del 2019 ai 647 euro del 2022 (757 nel 2021, 409 nel 2020).

Dal febbraio 2012 – quindi da ben 12 anni ininterrotti – presidente e oggi anche amministratore delegato è sempre stata Giuseppina Gualtieri. Di lunghissimo corso, anche gli altri due direttori che l’affiancano. Paolo Paolillo (ex ATC Bologna) è direttore della società dal 2015, mentre sempre fin dalla nascita di TPER il direttore Amministrazione, finanza, controllo e sviluppo commerciale è stato Fabio Teti (foto), napoletano, in passato dirigente al Comune di Correggio e a FER.

Teti è anche presidente del Consiglio di amministrazione di HERM, la holding controllata da TPER che ha nominato Riccardo Roat amministratore delegato di SETA.

Riccardo Roat, come abbiamo visto, è approdato in TPER (e da lì poi in SETA) nel 2022, dopo una decina d’anni nel gruppo PTS, gli ultimi tre dei quali come vicepresidente di PTSCLAS. La stessa PTSCLAS che risulta aver ricevuto negli ultimi anni da SETA diverse consulenze tecniche, tutte con affidamento diretto: 51.700 euro nel 2022, 29.000 nel 2021, 6.000 nel 2020. Nello stesso anno della pandemia, altre due consulenze, per un importo complessivo di 52.600 euro, sono state invece affidate a TPER. Mentre nel 2019 era stato l’altro azionista cosiddetto privato, HERM, a ottenere una consulenza da SETA da 43.150 euro.



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